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Lo sviluppo dell’off road in Trentinotra incontri e progetti importanti

 Nella serata di sabato 30 agosto si è tenuto a Villa Agnedo (TN) un interessante e fondamentale incontro sul tema Fuoristrada: esiste una convivenza possibile fra motociclismo e territorio?

Continua la serie di incontri organizzati dalla Commissione Normative Fuoristrada della FMI nell’ambito dell’attuale e delicata questione della convivenza tra fuoristrada e territorio.
L’importante tavola rotonda si è svolta sabato 30 agosto in un territorio particolarmente attento all’ambiente come quello del Trentino. Sede dell’evento Villa Agnedo, che ha accolto, all’interno della sala consigliare del Comune, un folto pubblico di appassionati e rappresentanti di Motoclub locali che hanno assistito partecipi alla serata. Il tavolo dei relatori era composto dal padrone di casa, il sindaco Mario Sandri che ha portato il saluto del Consiglio Comunale e della città trentina, dall’Assessore provinciale al Turismo Michele Dallapiccola, dal Consigliere Provinciale di Trento Walter Kaswlader, dal Corpo Forestale del Trentino, dal Presidente del Co.Re. FMI, provincia autonoma di Trento, Giorgio Endrizzi, dal Consigliere Nazionale FMI Sandra Meret e dal referente delle Politiche Istituzionali FMI Tony Mori.

Moderata da Paolo Zordan, rappresentante della Commissione Nazionale Fuoristrada FMI Trento, la serata si è aperta con i saluti di Endrizzi, che ha dato il benvenuto agli ospiti e al pubblico presente. La parola è passata poi al Consigliere Nazionale Meret che ha portato i saluti della Federazione Motociclistica Italiana, saluti ribaditi in seguito dal sindaco di Villa Agnedo Sandri, dal Consigliere provinciale Kaswlader e del Corpo Forestale del Trentino, che ha espresso il proprio sostegno alla pratica del fuoristrada svolta però con consapevolezza e con il rispetto delle regole. Rispetto che è stato al centro dell’intervento di Tony Mori, referente delle Politiche Istituzionali FMI, che ha ribadito il concetto di attenzione al territorio che ci circonda. Mori ha poi illustrato i progetti che la Federazione sta sviluppando in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato e alle varie associazioni ambientaliste. Molto sentita ed apprezzata l’iniziativa “Addotta un Sentiero” che prevede la gestione da parte di un Motoclub di un’area/sentiero del proprio territorio all’interno del quale poter praticare l’attività sportiva, ma con lo spirito del rispetto delle regole e del territorio, in un momento dove la coscienza ambientalista è sempre più viva e presente in chi pratica l’off-road. Supporto che è arrivato anche dall’Assessore al Turismo della provincia di Trento che riconosce nell’Enduro e in ciò che esso rappresenta sotto l’aspetto dei numeri, un importante veicolo pubblicitario per far conoscere le varie località trentine e non solo.

Sulla scia di questi incontri, vi ricordiamo che venerdì prossimo, 5 settembre, si svolgerà a Camerino alle ore 17.00 una tavola rotonda organizzata da Stefano Ronconi, in occasione del 10° anniversario della rievocazione storica della Six Days, svoltasi nel territorio marchigiano nel 1974.

Al convegno di sabato, ha fatto seguito una gara interregionale di Enduro denominata “1° Trofeo Bar Mochena”, svoltasi domenica 31 agosto proprio a Villa Agnedo  e che ha visto la partecipazione di oltre 80 piloti. La gara, inserita in una serie di progetti per lo sviluppo dell’off-road in Trentino, prevedeva un giro di circa 40 minuti e una prova speciale in linea di oltre 5 km, percorsa in 7’45” dai migliori atleti al via. La prova, ricavata nell’alveo del fiume Brenta, si presentava con tratti sabbiosi, alternati a ghiaione e zone viscide, con tratti in sottobosco e pratoni piatti, e si è dimostrata altamente selettiva, con tempi all’altezza di una prova di Assoluti. Sono stati infatti oltre 45 i minuti di speciali fatti registrare dal vincitore dell’Assoluta, Eric Rebellato.

La gara, che ha ottenuto un gran successo, ha evidenziato l’ottimo lavoro portato avanti dal Co.Re. Provincia autonoma di Trento nel settore dell’Enduro, il quale si auspica di riportare in questo territorio in un prossimo futuro una gara a livello nazionale, che manca ormai da molto tempo. L’attività sportiva non è il solo obiettivo del Comitato Regionale guidato da Giorgio Endrizzi; lo sviluppo di progetti incentrati alla promozione dell’Enduro sono al centro del lavoro che Endrizzi sta portando avanti in collaborazione con Paolo Zordan, coordinatore dell’Enduro trentino. Ambizioso e interessante il progetto Junior Csas per avvicinare i bambini alla pratica del fuoristrada; l’attività si sviluppa in 6 date, alle quali possono partecipare tutti coloro che vogliono cimentarsi con le due ruote artigliate. Sempre in questo ambito, il Co.Re. Trento sta mettendo in calendario una serie di eventi Hobby Sport sia per adulti che per bambini, oltre che ad una serie di gare promozionali interregionali.

Rimanendo nell’ambito dell’Enduro, dallo scorso giugno nei pressi della più nota pista di Arco di Trento, protagonista più volte delle prodezze del sette volte iridato Tony Cairoli, è nato un nuovo tracciato caratterizzato di sassi, tronchi, sottobosco, completamente dedicato alla disciplina più praticata del panorama fuoristradisco internazionale.
L’idea nasce da Michele Bosi, atleta ed esperto di Trial che un paio di anni fa ha deciso di trasferirsi in Trentino per praticare con maggiori possibilità questa disciplina. Con Umberto Trentini, padre di Sara Trentini, campionessa di Trial, stanno portando avanti un progetto dedicato all’Enduro, con la creazione di una pista appositamente dedicata, in un’area che offre la possibilità di unire la vecchia regolarità al Motocross (la pista Ciclamino si trova infatti a soli 200 mt). Da questa idea si sviluppa dunque un arduo ed ambizioso progetto, che parte con la realizzazione e l’apertura di un punto vendita, all’interno del quale si possono trovare qualsiasi pezzo di ricambio necessario a chi si recasse ad Arco. Insieme poi a Franco Ricci, Carlo Fabbri, Michele Santoni e lo stesso Trentini, Michele Bosi ha potuto far diventare realtà il sogno di una pista dedicata completamente all’Enduro.
Nel tracciato possono girare tutti, sia adulti che bambini. Si possono noleggiare moto o quad, e si svolgono regolari corsi per far avvicinare i bambini al mondo del fuoristrada.
L’area offre inoltre diversi servizi; dal punto vendita (con annessa officina) citato sopra, all’albergo che dista soli 50 mt, al ristorante alla sosta Camper, all’interno della quale sono a disposizione docce, corrente elettrica e lavaggio moto. Attualmente la pista prevede un percorso di circa 3 km che si affronta in 6 minuti ma sono già in cantiere i lavori per ampliarla. La pista è un misto tra fettucciato, prova in linea ed estrema con passaggi su tronchi e sassi, ostacoli tipici dell’Enduro.

Molti gli atleti di livello nazionale ed internazionale che sono giunti fin qui per allenarsi, e a tal proposito abbiamo contattato Michele Marchelli che, dopo il GP d’Italia di Lumezzane, dove ha ottenuto una brillante vittoria della Youth Cup, si è recato a Pietramurata per una sessione di allenamento.

Ciao Michele, quest’estate, dopo il GP D’Italia a Lumezzane, ti sei recato nella nuova pista di Enduro di Pietramurata (TN) per una sessione di allenamento. Come ti sei trovato?

Direi molto bene! A partire dai servizi che la struttura offre: troviamo infatti nel giro di pochi metri un Hotel e un negozio/officina di moto. Inoltre la pista offre un ampio parcheggio molto comodo e facilmente accessibile.
Ci tengo a sottolineare la serietà e disponibilità che i gestori mettono a disposizioni dei clienti.

Cosa pensi della pista? Quali sono le caratteristiche di questo tracciato?

Il tracciato è stato ottenuto unendo i tre tipi di speciali presenti oggi nelle gare di Enduro. Nella zona centrale abbiamo un Cross Test che viene alternato al classico Enduro Test, per finire poi con alcuni ostacoli, come tronchi e sassi, tipici della prova estrema. Al momento un giro dura circa 5/6 minuti ma i proprietari mi hanno riferito che verrà allungato.
Per quanto riguarda il terreno troviamo un po’ di tutto: duro, sassi mossi,sassi piantati e radici. Queste sono tutte caratteristiche che ritengo molto importanti per chi vuole affrontare un allenamento serio. Inoltre il tracciato permette anche di poter girare con la pioggia.

La consiglieresti ai tuoi colleghi?

Assolutamente sì, considerando la situazione delicata dell’Enduro ora, questo nuovo tracciato è oro per noi enduristi. Abbiamo la possibilità di fare test ed allenarci in tranquillità e soprattutto in regola.

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