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1911-2021. Campionato Italiano Velocità, una storia lunga 110 anni

Ottobre 1911. Sul percorso Milano-Aprica-Milano si corre il primo Campionato Motociclistico Italiano su strada. E’ l’inizio di una storia che dai primi Campionati in prova unica è passata attraverso i circuiti cittadini fino ad arrivare agli autodromi. Un’avventura che ha visto moto, categorie e formule di gara evolversi e grandi campioni darsi battaglia. E’ la storia del Campionato Italiano Velocità, iniziata appunto con quella prima gara dell’otto ottobre 1911, nella quale tra i 21 partenti furono Carlo Pusterla (Triumph) nella mezzo litro (500 Cc) e Mario Acerboni (Frera) nella terzo di litro (334 Cc) a trionfare. Una storia che nel fine settimana dell’otto-dieci ottobre 2021, con il sesto e ultimo Round della stagione ELF CIV a Vallelunga, compirà 110 anni. E che per l’occasione ripercorriamo attraverso alcune tappe fondamentali.

1911-1939. Dai pionieri alla seconda guerra mondiale 
Dopo le prime gare di Campionato successive a quella del 1911, la prima guerra mondiale costrinse allo stop l’attività agonistica, che riprese nel 1919 a Cremona, mentre nel 1920 fu il Circuito delle Valli del Ticino ad ospitare il Campionato in prova unica, con ben 84 partenti nelle quattro classi programmate. Dal 1921 si decise di far disputare il Campionato Italiano su dodici prove, delle quali 4 in circuito, 4 in salita e 4 di gran fondo, fra cui anche il Raid Nord-Sud che assegnava un punteggio maggiorato. Una formula che rappresentò un successo. I Campioni di quegli anni rispondono a nomi come Ruggeri, Pusterla, Benelli, Panella, Tenni e Pigorini. Senza dimenticare Tazio Nuvolari, vincitore di un titolo in 500 nel 24 e di uno in 350 nel 26. Tra il 40 e il 45 fu la seconda guerra mondiale a fermare di nuovo le corse.

Nello Pagani in azione

1946-1972. I circuiti cittadini e Giacomo Agostini
In quegli anni si continuava a correre in città, con alcuni autodromi che venivano alla luce. Nel 1953 veniva inaugurato infatti l’autodromo di Imola, che si affiancava a quello di Monza e di Modena come impianto fisso disponibile allora in Italia per l’attività agonistica. Nel 57, quello che era stato un ippodromo e sul quale si erano corse alcune gare di auto e moto, diventava un vero e proprio autodromo: il circuito di Vallelunga. In quell’epoca divennero Campioni Italiani piloti del calibro di Umberto Masetti, Libero Liberati, Enrico Lorenzetti, Tarquinio Provini, Carlo Ubbiali, Remo Venturi, Renzo Pasolini. Il 1964 vedeva l’ingresso di quello che sarebbe stato il più grande di tutti: Giacomo Agostini. L’allora giovane pilota lombardo vinse tutte le gare, ad esclusione di quella di Vallelunga per una scivolata, e conquistò il primo titolo italiano, quello della 250 con la Moto Morini. Il punto di inizio di una carriera che porterà “Ago” a conquistare ben 16 allori nazionali. Consacrandolo come il pilota più vincente della storia del Campionato Italiano.

Agostini e Pasolini

1973-1999. L’era degli Autodromi 
La velocità si spostava negli autodromi. L’inaugurazione dell’allora Autodromo Santamonica di Misano nei primi anni Settanta portava al definitivo abbandono delle gare stradali. Il Campionato Italiano del 73 si apriva sull’Aeroautodromo di Modena e proseguiva a Imola, Misano, Vallelunga per concludersi ancora a Misano. La classe 500 vedeva il dominio assoluto della MV Agusta con Giacomo Agostini. Sempre in quegli anni nasceva un altro impianto destinato a diventare un pezzo di storia della velocità italiana e non solo: il Mugello. Negli anni successivi cambiarono le formule di gara, con il debutto a fine anni 80 della Superbike e poi della Sport Production. E impegnati nel Campionato Italiano c’erano “manici” d’eccezione come Lazzarini, Villa, Bianchi, Reggiani e Lucchinelli. Senza dimenticare Ferrari, Gianola, Chili, Cadalora, Pirovano, Tardozzi e Uncini. Mentre dando uno sguardo agli anni 90, nell’albo d’oro si leggono nomi come Fausto Gresini, Marcellino Lucchi, Paolo Casoli, Valentino Rossi, Marco Melandri e Manuel Poggiali.

Valentino Rossi Campione Italiano 125 a Vallelunga nel 1995

2000. Arriva il CIV 
Nel 2000 il Campionato Italiano necessitava di un rilancio. La Commissione Tecnico Sportiva FMI sceglieva tra le proposte quella presentata da un Società riminese composta da Giuseppe Morri, ex titolare della Bimota, e da Alberto Fantini, organizzatore e Direttore di Gara internazionale. Le classi ammesse erano cinque: Superbike, Supersport, Superstock, 250 gp e 125 gp. Nel 2001 arrivava il cronometraggio unico assicurato dall’equipe di Perugia Timing, la stessa che operava nel mondiale Superbike. I nomi dei protagonisti dell’epoca erano quelli di Cruciani, Pedercini, Brignola, Roccoli, Polita. E poi ancora Petrucci, Savadori, Gramigni, Scassa, Borciani, Pirro, Baiocco. Nel 2009 poi l’altro importante cambio per il massimo Campionato della velocità nazionale: la gestione, organizzazione e promozione realizzata direttamente dalla FMI, che mise in piedi un profondo rinnovamento che prosegue ancora oggi.

Danilo Petrucci tra le fila del Team Italia e Alex Polita

2012-2017. Ecco Moto3, Premoto3 e SS300 
Il 2012 è l’anno di approdo della categoria Moto3 nel CIV, che ad oggi resta uno pei pochissimi Campionati Nazionali dove la classe è presente. Il primo campione è stato Kevin Calia, al quale seguiranno piloti quali Lorenzo Dalla Porta, Andrea Locatelli e Marco Bezzecchi. Il 2014 vede l’ingresso di un’altra novità: la Premoto3, categoria che permette ai giovanissimi (dai 12 ai 15 anni) di confrontarsi e fare esperienza sui migliori circuiti italiani. E proprio da qui sono passati e si sono laureati campioni Celestino Vietti Ramus e Tony Arbolino. Nel 2017 fa invece il suo ingresso nel CIV la SS300, entry class dedicata alle derivate di serie, il cui regolamento sarà d’ispirazione per l’omonima categoria del Mondiale.

Un podio della Moto3 del CIV nel 2015: da sx Di Giannantonio, Bezzecchi e Groppi

L’ELF CIV 2021
Una storia, quella dell’ELF CIV, che dalla prima gara del 1911 arriva fino ai giorni nostri. Un Campionato che attualmente vede una SBK rinnovata con la centralina unica Motec obbligatoria per tutti, che ha contribuito a regalare spettacolo alla categoria. Una Moto3 che prosegue sulla strada della sperimentazione del motore 450 finalizzato alla riduzione dei costi e al miglioramento della questione del rumore negli autodromi, e una Premoto3 legata a Reb Bull per portare i migliori giovani italiani al Mondiale. E a tal proposito, sono tanti i piloti passati dal CIV e arrivati alla serie iridata, nomi come Bagnaia, Morbidelli, Foggia, Di Giannantonio, Rinaldi, Bassani. Un 2021 in cui Michele Pirro, grazie all’ottavo titolo tricolore ottenuto, ha agganciato Carlo Ubbiali e Walter Villa al terzo posto della classifica dei piloti più vincenti di sempre nell’italiano. Graduatoria nella quale svetta Giacomo Agostini seguito da Tarquinio Provini.

Michele Pirro (Barni Racing Ducati), festeggia la vittoria della Racing Night ELF CIV 2021

Il podio dei piloti più vincenti di sempre all’italiano:

1 – Giacomo Agostini – 16 titoli. (1 in 250 nel 64. 3 in 350 nel 70, 71, 72. 12 in 500 nel 65, 66 e poi dal 68 al 77)
2 – Tarquinio Provini – 11 titoli. (2 in 125 nel 55 e 57. 9 in 175 dal 56 al 59, dal 61 al 63 e nel 65 e 66)
3 – Carlo Ubbiali, Walter Villa, Michele Pirro – otto titoli. (Ubbiali: 6 in 125 nel 50, 51, 52, 56, 59 e 60. 1 in 175 nel 60 e 1 in 250 nel 56 – Villa: 3 in 125 nel 66, 67, 68. 4 in 250 nel 73, 75, 76, 79. 1 in 350 nel 76 – Pirro: 5 in SBK nel 2015, 2017, 2018, 2019 e 2021. 1 in SS600 nel 2009 e 2 in STK1000 nel 2007, 2008)

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Nella foto in alto: Carlo Ubbiali

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