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Le 500 monocilindriche della Norton

La storia di una delle più importanti e gloriose case inglesi è iniziata nel lontano 1901, quando a Birmingham James L. Norton ha cominciato a costruire moto. Come accaduto per altre aziende del settore, nei primi anni sono stati impiegati motori prodotti esternamente; nel caso specifico si trattava di quelli della svizzera Moto Reve e della francese Peugeot. Sin dalle origini la Norton ha legato il suo nome alle competizioni più prestigiose, svolgendo una intensa attività agonistica.

Nel periodo che ha preceduto la prima guerra mondiale spicca la vittoria nel TT inaugurale, svoltosi nel 1907, nella categoria bicilindrici. Per decenni l’immagine di questa casa è rimasta legata a eccellenti monocilindrici, anche se non sono mancati interessanti modelli che di cilindri ne avevano due. È interessante notare che in tutti questi casi veniva impiegato un cambio separato e che la Norton ha continuato ad utilizzare questo schema costruttivo anche sulle moto di grossa cilindrata prodotte fino alla seconda metà degli anni Settanta. Per avere un’idea di quanto sia stata intensa e fruttuosa l’attività agonistica di questo costruttore, basta pensare alle dieci vittorie nella classe Senior (500 cm3) e alle sette in quella Junior (350) ottenute al Tourist Trophy nel periodo tra i due conflitti mondiali.

Nel dopoguerra la Norton si è imposta altre dieci volte nella classica gara dell’isola di Man e ha conquistato tre titoli mondiali per moto sciolte (uno nella classe 500 e due nella 350) più cinque nei sidecar. Punto di forza della produzione di serie sono stati per lungo tempo i monocilindrici di 500 cm3, dapprima a valvole laterali e quindi con distribuzione ad aste e bilancieri. Per l’abbinamento con il sidecar c’erano anche modelli di analoga architettura ma con cilindrata maggiore (fino a 633 cm3). Si trattava di realizzazioni studiate all’insegna della massima robustezza e versatilità, senza particolari pretese in fatto di prestazioni. I modelli ad aste e bilancieri sono rimasti in produzione, via via ammodernati, fino all’inizio degli anni Sessanta. Ben diversa è stata la storia dei monocilindrici da competizione, che hanno reso famosa la casa inglese a livello mondiale. Realizzate con tecnica raffinata e sviluppate anno per anno con grande razionalità, alla luce dei più avanzati orientamenti della tecnica quattrotempistica, queste moto sono state per lungo tempo autentiche dominatrici nelle loro classi. Nel dopoguerra, dopo qualche anno di fulgore, sono state nettamente surclassate dalle moto italiane (Gilera 500 e Guzzi 350). La Norton ha chiuso il reparto corse nel 1954 ma le monocilindriche Manx, costruite fino al termine del 1961, hanno continuato ad essere impiegate per lungo tempo con ottimi risultati dai piloti privati di tutto il mondo.

Leggi l’intero articolo a pagina 48 di Motitalia

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