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Parilla. La casa del Veltro

Nata subito dopo la fine della seconda guerra mondiale dalla grande passione e dalla straordinaria capacità del suo fondatore, questa azienda milanese è arrivata rapidamente ad assumere dimensioni considerevoli, che non solo l’hanno fatta diventare una delle più importanti realtà italiane nel settore delle due ruote ma le hanno anche fatto acquisire una grande notorietà a livello internazionale. Giovanni Parrilla era titolare di una ben avviata officina per la revisione e la riparazione dei sistemi elettrici e degli impianti di iniezione per motori diesel in viale Sabotino a Milano; il suo sogno erano però le moto. Non appena terminata la seconda guerra mondiale ha così deciso di realizzare una monocilindrica da competizione, per progettare la quale si è avvalso della collaborazione di uno dei migliori tecnici dell’epoca, Alfredo Bianchi. È nata così una bella 250 monoalbero con distribuzione comandata da un alberello ausiliario e due coppie di ingranaggi conici, che si è subito messa in mostra per le sue eccellenti prestazioni. Sul serbatoio spiccava la scritta Parilla, con una erre sola (scelta che era stata effettuata per ragioni eufoniche). Le richieste da parte degli appassionati sono arrivate rapidamente e ben presto è iniziata la produzione in piccola serie della moto, in tre versioni (lusso, supersport e competizione) con potenze che andavano da 14 a 21 cavalli. Nel 1949 per il modello destinato ad impiego agonistico è arrivata una bella testa bialbero assieme a una rivisitazione del motore effettuata dall’ing. Salmaggi. Il grande salto, per quanto riguarda la crescita della casa, con inizio della produzione in grande serie, è stato compiuto nel 1950, con l’entrata in scena di una bella e moderna 98 a due tempi, che è stata accolta con grande favore. Costruita in numeri molto elevati, questa moto ha consentito alla Parilla di diventare una importante realtà industriale, con strutture produttive e uffici in un ampio stabilimento ubicato in via Antonelli. La versatile e robusta 98 era dotata di un motore semplice e razionale, dalle misure caratteristiche quadre (50 x 50 mm), che erogava 4,5 cavalli a 6000 giri/min. La parte ciclistica era particolarmente evoluta, in relazione ai tempi, con un bel telaio a culla sdoppiata, forcella telescopica e sospensione posteriore a forcellone oscillante. Questa moto è stata rapidamente seguita dalla 125, sempre a due tempi, proposta in versioni turismo e sport, anche in questo caso con misure di alesaggio e corsa perfettamente quadre (54 x 54 mm), che ha avuto un grande successo e che è rimasta in listino per parecchi anni. Ormai la Parilla era una grande casa ma il modello che l’avrebbe resa famosa anche a livello internazionale doveva ancora arrivare.

Clicca qui per leggere l’intero articolo su Motitalia di luglio (pag. 40)

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