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L’intervista a Patrick Turrini: “L’esperienza negli Stati Uniti mi ha reso più forte”

Ottimo inizio di stagione quello di Patrick Turrini, Pata Talento Azzurro FMI Quad, nell’Italiano e nell’Europeo Quadcross, avendo conquistato il primo posto in classifica in entrambe le competizioni.

Il talento classe 2001 del Moto Club Turrini Motorsport, dopo la scorsa stagione sportiva, si è posto l’obiettivo di riprendersi il titolo italiano, conquistato per sei volte nella sua carriera, e di riconfermarsi in campo europeo dopo la grande impresa del 2023, dove si è laureato campione per la prima volta in assoluto.

In questa intervista si sono trattati i momenti fondamentali della sua carriera, dagli inizi nel cortile di casa per poi arrivare al Quadcross delle Nazioni a Cingoli nel 2023, fino all’esperienza più formativa della sua vita: andare a correre negli Stati Uniti.

Com’è nata la passione per questo sport?

“E’ nata un po’ per gioco. Mio padre da piccolo mi comprò un mini quad con cui andavo in giro per il cortile di casa. Un giorno un nostro vicino, che già correva in pista, mi invitò a vedere una gara di quad, dal vedere si è passati al provare e da lì è iniziato tutto”.

Hai fatto bottino pieno in questo inizio di stagione nel campionato italiano. L’obiettivo sicuramente è riprendersi il titolo dopo il secondo posto dello scorso anno.

“Si, quest’anno siamo partiti alla grande e sicuramente vogliamo riprenderci il titolo dopo il secondo posto dello scorso anno. Dopo aver vinto quattro titoli nella Qx1, un titolo nella categoria Sport ed uno nel Supermarecross sono motivato a fare ancora meglio. Inoltre, l’Italiano è anche un’ottima vetrina per l’Europeo, che è fondamentale per me”.

A proposito dell’Europeo, anche quest’anno sarai presente dopo aver conquistato il titolo di campione nel 2023. Quali sono le sensazioni per il 2024? Senti di poterti riconfermare?

“La partenza dell’Europeo è stata ottima, siccome sono già in testa al campionato. Questo weekend avremo il secondo round in Olanda, sarà molto complicato perché è una tappa con fondo sabbioso con cui non sono mai andato d’accordo ultimamente. L’importante è portare a casa più punti possibili, la speranza è quella di riconfermarmi campione anche quest’anno”.

Lo scorso anno a Cingoli sei stato grande protagonista con la Maglia Azzurra, te e i tuoi compagni avete fatto la storia conquistando il secondo posto al Quadcross delle Nazioni. Arrivati dietro solo agli Stati Uniti, che emozioni avete provato nell’essere stati la prima nazione europea del torneo nel 2023?

“Devo dire che è stato fantastico, sia dal mio punto di vista che da quello della squadra. Abbiamo lavorato tutti molto bene, personalmente sono stato molto contento delle manches che ho disputato, nelle prime battute riuscivo a stare molto vicino agli Stati Uniti che poi prendevano il largo essendo dei colossi di questo sport. Sicuramente prenderemo esempio da questa esperienza per migliorare sempre di più”.

Il sogno di molti piloti, in tutte le specialità, è quello di correre negli Stati Uniti e tu ci sei riuscito. Com’è stato e quanto ti ha formato come pilota e come persona?

“Io credo che tutti i risultati che sto ottenendo ed ho ottenuto siano dovuti all’esperienza che ho acquisito negli Stati Uniti. Andare a correre lì è stato sicuramente l’apice della mia carriera. Le piste sono differenti rispetto all’Italia e il confronto con i professionisti del quad mi ha insegnato tantissimo, anche per quanto riguarda la preparazione fisica, lì è uguale per tutti i piloti di tutte le specialità. E’ un altro mondo sotto tanti punti di vista”.

Fai parte anche del progetto Pata Talenti Azzurri. Quanto è importante per te?

“Devo dire che mi stimola parecchio. Ormai sono tanti anni che faccio da parte di questo progetto, sono stato uno dei primi ragazzi ad entrare nei Quad. Stiamo cercando di portarlo avanti il meglio possibile, fa sempre onore avere lo scudetto sulla maglia”.

Ultima domanda. Dopo aver corso negli Stati Uniti, hai un altro sogno nel cassetto da voler realizzare?

“Sicuramente riconfermarmi campione europeo nel 2024. Poi per il prossimo anno si vedrà, se avrò la possibilità di ritornare in America mi farebbe molto piacere. Un altro sogno che vorrei realizzare è quello di diventare istruttore e insegnare tutti i trucchi del mestiere ai miei piloti”.

 

 

 

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