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Jacopo Cerutti e Aprilia trionfano all’Africa Eco Race

In testa alla classifica generale dal primo all’ultimo chilometro. Jacopo Cerutti ha vinto l’Africa Eco Race in sella all’Aprilia Tuareg dominando la competizione e precedendo un altro grande pilota azzurro: Alessandro Botturi su Yamaha. Terzo lo spagnolo Pol Tarres, anche lui su moto nipponica. La gara, partita ufficialmente il 30 dicembre dal Principato di Monaco, è entrata nel vivo il 2 gennaio. Dopo aver attraversato il Marocco, la Mauritania e il Senegal, si è conclusa domenica 14 gennaio sul Lago Rosa di Dakar, in Senegal

La gara

La vittoria nelle prove speciali delle prime due giornate ha permesso a Cerutti di accumulare e poi gestire il vantaggio sui due principali avversari, che hanno costantemente attaccato alla ricerca della rimonta. Botturi ha conquistato il day 3 e il day 5, Cerutti è tornato ad essere il più veloce nella quarta giornata. Tarres ha dovuto aspettare il sesto giorno per esultare una prima volta. I tre poi si sono alternati fino alla tappa 11, l’ultima davvero selettiva, che ha preceduto l’epilogo sul Lago Rosa di Dakar. Qui Jacopo Cerutti a Aprilia hanno avuto la certezza di essere i vincitori dell’Africa Eco Race 2024.

Le dichiarazioni

Massimo Rivola – AD Aprilia Racing
“Quello che Jacopo ha fatto, vincendo a Dakar, non ha precedenti. È una vera, enorme impresa sportiva che esalta un grande campione, una eccezionale moto italiana, progettata, sviluppata e prodotta qui a Noale e un lavoro incredibile fatto da Aprilia Racing e dai Guareschi, ai quali va un mio speciale ringraziamento. Aver comandato fin dal primo giorno una delle gare più difficili che ci siano al mondo, di fronte ad avversari fortissimi è uno straordinario segnale di forza che è andato al di là di ogni nostra aspettativa”.

Jacopo Cerutti
“È tutto bellissimo. In poco tempo abbiamo raggiunto traguardi incredibili e onestamente non pensavo che saremmo riusciti ad arrivare così pronti a questo appuntamento. Non mi aspettavo certo di vincere, forse partire senza la pressione di essere i favoriti è stato un bene e siamo stati aiutati anche da un pizzico di fortuna, che non guasta mai, perché in un raid africano l’imprevisto è sempre dietro l’angolo e invece è sempre filato tutto liscio. Un’esperienza e un’emozione fantastica, ora possiamo goderci i festeggiamenti”.

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