1986. Il secondo anno di attività per il Team Italia. Una storia iniziata come meglio non si poteva con il titolo mondiale in 125 firmato Fausto Gresini. Nell’86 il team federale, dopo aver rinnovato la collaborazione con Garelli, è in cerca di conferme. Accanto a Gresini c’è un giovane pilota modenese: Luca Cadalora. L’obiettivo è chiaro, mantenere il n.1 sul cupolino di Fausto e far crescere il giovane Luca. Le cose però andranno diversamente…
Nella 125 il livello è alto. Oltre a Gresini ci sono piloti come Nieto, Bianchi, Auinger e Gianola. Il campione in carica parte forte, vincendo le prime due gare. Il giovane Caldalora però stupisce fin da subito, facendosi valere soprattutto in prova e chiudendo 4° in entrambe le prove. La svolta per Luca arriva al Nurburgring, dove il modenese conquista pole e vittoria davanti a Gresini, lasciando tutti a bocca aperta. Da quel momento in poi, per il resto della stagione sarà lotta a due.
Nella gara successiva al Salzburgring è ancora Cadalora a trionfare, con il compagno di squadra fuori per una caduta. Il confronto più emozionante però va in scena ad Assen. Le due Garelli del Team Italia fanno il vuoto dietro di loro, e dopo una lunga serie di sorpassi e controsorpassi, è Cadalora a trionfare in volata, centrando la terza vittoria consecutiva, e dimostrando come il titolo per lui non sia un miraggio.
Dopo Assen si va a Spa, dove Gresini recupera qualche punto complice la caduta di Cadalora, il quale però vince ancora in Francia, amministrando il vantaggio fino al gran finale di Hockenheim. Sulla pista tedesca va in scena l’ultimo atto della stagione 1986, ma il verdetto ormai è chiaro. Gresini si porta a casa la vittoria ma Cadalora è secondo, podio che gli consegna il titolo di Campione del Mondo della classe 125. Risultato insperato all’inizio dell’anno, a conferma anche della forza di un Team Italia che bissa il successo dell’anno precedente. 2 allori mondiali in due anni di vita. Quando si dice chi ben comincia…
