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Al Mugello i titoli della Coppa Italia Velocità 2020

340 piloti, undici griglie, quattro trofei, due gare per ogni categoria, questi sono i numeri del round conclusivo della Coppa Italia Velocità disputato al Mugello con ancora tutti i titoli del Trofeo Italiano Amatori, Dunlop Cup, Pirelli Cup e della Yamaha R3 Cup da assegnare. Bel tempo per le gare uno del sabato diventato incerto domenica con gare che si sono corse sotto la pioggia, su pista bagnata e nel pomeriggio con asfalto asciutto.

TROFEO ITALIANO AMATORI

Le gare-sprint su sette giri del sabato filano tutte lisce, senza interruzioni né incidenti, e non fanno sentire la mancanza della classica distanza su dieci tornate.

I vincitori di giornata sono il fiorentino Alessandro D’Antonio nella 600 Base, il romano Gabriele Fusco nella 600 Pro, il piemontese di Domodossola Emanuele Lovato nella 1000 Base, il campano di Ischia Leonard Solmonese nella 1000 Avanzata, il comasco Andrea Gilardoni nella Superior Cup 1000 e l’altro capitolino Michele Scuderi nel Rookie Challenge.

Questi risultati laureano matematicamente, con un gara d’anticipo, due campioni, Tommaso Cherici nella 1000 Base e lo stesso Scuderi nel Rookie Challenge.

Le gare andate in scena domenica si sono svolte in due diverse condizioni meteorologiche, prima pioggia, poi pista bagnata al mattino, con corse ridotte a otto giri, e asciutta con caldo umido e corse sui canonici dieci giri nel pomeriggio. Nonostante le differenti situazioni, tutto si è svolto regolarmente, senza incidenti di rilievo e con gare incerte e di conseguenza anche i titoli ancora da assegnare sono rimasti in bilico fino alla bandiera a scacchi.

I vincitori dell’ultima prova sono risultati il fiorentino Alessandro D’Antonio nella 600 Base, il bresciano Corrado Fornari nella 600 Pro, l’aretino di Sansepolcro Tommaso Cherici nella 1000 Base, la wild card savonese Lorenzo Patrone nella 1000 Avanzata, il bolognese Massimo Dovesi nella Superior Cup e il frusinate Patrizio Mizzoni nel Rookie Challenge.

Dopo i titoli della 1000 Base e della Rookie andati rispettivamente a Tommaso Cherici e Michele Scuderi, già assegnati al termine delle gare del sabato, il quadro si è completato con la conquista del trofeo 2020 da parte di Michele Gili nella 600 Base, Gabriele Fusco nella 600 Pro, Fabio Donesana nella 1000 Avanzata e Alessandro Rossi nella Superior Cup.

Per sperare ancora nella conquista del titolo della 600 Base, Alessandro D’Antonio aveva un solo risultato da portare a casa, quello della vittoria e infatti il pilota di Marradi non ha fallito l’impresa, ma al capoclassifica Gili era sufficiente un quarto posto ed è quello che ha ottenuto e così alla fine la splendida cavalcata del toscano in testa dall’inizio alla fine si è rivelata inutile. Alle sue spalle a pochi decimi è terminato Gianmaria Casciana poi a oltre 20 secondi ha completato il podio Andrea Albarelli. Il neo-campione Michele Gili ha 29 anni, è di Gualdo Cattaneo (PG) e lavora nel reparto produzione di un’azienda di alta moda. Ha ereditato il nomignolo “Gullit Junior” dal padre, così ribattezzato per la sua fede milanista e per la fluente capigliatura. Ha iniziato con il motocross poi è stato bloccato da infortuni, ora va in fuoristrada per allenarsi, ed alterna questa preparazione con la palestra e la mountain bike. Il suo team è il G-Sparc mentre l’assistenza in pista gli è garantita dalla Fast Bike di Perugia, sotto la guida di Andrea Fruganti. Gili ha esordito in pista nel 2019, già nel Trofeo Amatori, con una moto però non competitiva; si è quindi affidato alla Fast Bike che, oltre a garantirgli un mezzo in grado di vincere, ne ha individuate le qualità e ne sta accompagnando la crescita. Ha iniziato la stagione puntando alla vittoria, le cose si sono subito messe bene, fin dal primo round di Misano ed ha quindi proseguito la sua corsa, pur dovendo affrontare rivali di valore come, soprattutto, Fantucci, D’Antonio e Farina.
Con 970 punti, Gilli ha preceduto nella classifica finale dalla 600 Base Alessandro D’Antonio con 925 punti e Dennis Fantucci con 770 punti.

La 600 Pro è stata la gara che ha aperto la giornata e si è svolta sotto la pioggia, così la corsa è partita con alcune assenze e è stata poi condizionata da due importanti uscite di scena, quelle di Massimo Gamba e di Carlo Corsini, scivolati senza conseguenze. Le condizioni della pista alla fine hanno premiato due piloti esperti quali: Corrado Fornari e l’umbro Guido Ticini, rispettivamente primo e secondo al traguardo; terzo ha chiuso Mirko Zappon che proprio nel finale ha avuto la meglio sulla russa Maria Medvedeva, apparsa particolarmente competitiva.
Grazie all’assenza per infortunio di Vincenzo Ostuni, leader del campionato prima di questo ultimo round, tutto facile per Gabriele Fusco, al quale è  stato sufficiente arrivare al traguardo per portare a casa il titolo. Gabriele Fusco ha 21 anni, è di Roma ed è studente universitario; frequenta la facoltà di scienze motorie e prevede di conseguire la laurea a marzo 2021. Ha iniziato a correre in minimoto, a 9 anni, “per caso”, come lui stesso afferma. Il papà aveva acquistato infatti la piccola moto perché Gabriele apprendesse i rudimenti dell’educazione stradale. Ma da allora è iniziata la sua carriera di pilota, passata attraverso il progetto Honda-HIRC, la Pre-moto 3 e la Sport Production, prima di approdare alla 600. In questa classe ha compiuto numerose esperienze ed ha colto anche diverse soddisfazioni prima di trovare la combinazione perfetta nel Trofeo Italiano Amatori con il team del ex-pilota (e campione) Marco D’Ettorre. Con 1080 punti Fusco ha preceduto nella classifica finale della 600 Pro Vincenzo Ostuni con 900 punti e Massimo Gamba con 670 punti.

La 1000 Base ha inaugurato il pomeriggio e, partita a ranghi completi, è stata l’unica gara ad essere interrotta per bandiera rossa a causa di una scivolata collettiva a centro gruppo subito dopo il via. Fortunatamente nessuna conseguenza per i quattro piloti coinvolti, alcuni dei quali hanno poi effettuato la gara ridotta a nove giri. La corsa è stata incerta fino alla fine con un finale nel quale si sono avvicendati al comando più piloti, alla fine a transitare per primo sotto la bandiera a scacchi è stato Tommaso Cherici che così ha riaffermato la sua supremazia dopo aver conquistato il titolo con una gara d’anticipo.  Dietro il toscano sono arrivati Matteo Crocetti e Emanuele Lovato. Tommaso Cherici ha 34 anni, è di Sansepolcro (AR) e lavora nell’azienda metalmeccanica di famiglia. Ama la moto da nascita avendo ereditato la passione da papà Pietro, già pilota di motocross, e da Piero Tricca, di Sansepolcro anche lui, pilota di velocità fino alla fine degli anni ‘70 e poi “angelo custode” di tanti velocisti, affermatisi anche a livello nazionale. Tommaso ha praticato il fuoristrada, poi ha cominciato a frequentare le piste per le prove libere e ha esordito nel 2019, nel Trofeo Amatori, come wild card, ottenendo risultati promettenti. Così è nato l’accordo con il Team Extreme di Bergamo per disputare l’intera stagione con una BMW ed è arrivato anche il successo. “Siamo partiti con l’ambizione di far bene, non per vincere il campionato – dice Cherici – poi, visti i risultati, ci abbiamo creduto fino in fondo”.
Con 1220 punti, Cherici ha preceduto nella classifica finale dalla 1000 Base Diego Senatore 706 punti ed Emanuele Lovato 690 punti.

Il campione della 1000 Avanzata veniva deciso da quest’ultima gara, in lotta Leonard Solmonese e  Fabio Donesana e forse la troppa tensione ha giocato un brutto scherzo a Solmonese che al secondo passaggio, giunto all’Arrabbiata 2, è incappato in una scivolata lasciando via libera a Donesana che così ha portato a casa il titolo chiudendo la gara terzo. La vittoria è andata alla wild card Lorenzo Petrone che ha preceduto Fabrizio Giraudo, entrambi su Yamaha.

Fabio Donesana è di Bergamo, ha 34 anni ed è dipendente di un’azienda di informatica. Benchè provenga da una zona martoriata dalla pandemia (il che rende ancora più significativa la sua affermazione) è uno che dal lockdown ha tratto un beneficio, quello cioè di decidere di disputare il Trofeo Italiano Amatori. Forte di 21 anni di ciclismo agonistico (di cui 2 da professionista), attività poi interrotta per infortunio, e di un passaggio per il calcio, Fabio ha affidato la sua Ducati stradale alla squadra corse M2F ed alle cure di Davide Eccheli che gliel’ha restituita pronta per la pista. Poi è arrivata l’iscrizione al trofeo, all’ultimo tuffo: il resto è storia degli ultimi tre mesi. Da notare che Donesana è un esordiente assoluto in gara avendo effettuato nel 2019 solo sessioni di prove libere. Con 1190 punti, Donesana ha preceduto nella classifica finale dalla 1000 Avanzata Leonard Solmonese con 950 punti e Mattia Rossignoli con 819 punti.

Gara avvincente e incerta fino la bandiera a scacchi quella della Superior Cup, la top class del Trofeo Italiano Amatori con vittoria finale di Massimo Dovesi davanti a Alessandro Rossi e Mauro Contu . Oltre ai tre citati è stato della partita anche Mario Guarracino che, ad un certo punto, si è messo in mezzo fra i due contendenti al titolo favorendo così Dovesi; a quel punto Rossi, con il classico colpo di reni finale, si è ripreso la piazza d’onore che gli è valsa il titolo.

Alessandro Rossi è nato ad Urbino, ha 41 anni, ed è contitolare con i familiari di un’azienda che si occupa di zincatura a caldo. E’ il pilota più titolato in assoluto delle categorie amatoriali: con il successo nella Superior Cup 2020 porta infatti a sette il numero delle sue affermazioni assolute, tutte colte sotto l’egida organizzativa di Daniele Alessandrini, di cui due nella Michelin e cinque nel Trofeo Italiano Amatori. Il suo cuore batte per il motocross, che pratica, come dice lui, “per allenamento e per amore” e c’è da credere che avrebbe continuato nel fuoristrada se problemi alla schiena non lo avessero obbligato a desistere. Dietro ai suoi successi, che costruisce puntigliosamente, abbinando sempre all’analisi dei fatti sportivi anche quella psicologica e ambientale, ci sono due persone, il fratello Vittorio e l’ex-pilota Eloi Chiariotti, ormai un guru per un gruppo sempre più ampio di piloti.
Come detto, Rossi ha accumulato in classifica generale lo stesso bottino di Dovesi, 1260 punti, e decisive per l’assegnazione del titolo si sono rivelate le discriminanti previste dal regolamento;  terzo Mario Guarracino con 770 punti.

Nonostante il titolo lo avesse già in tasca, Michele Scuderi non si è risparmiato, ed è stato a lungo in testa alla gara del Rookie Challenge. A contendergli il successo ci hanno pensato Marco Mari e Patrizio Mizzoni, i quali in un finale abbastanza convulso, prima lo hanno superato e poi si sono giocati la vittoria  nelle ultime curve, quando Mizzoni ha approfittato di un problema tecnico accusato da Mari per involarsi verso il successo.

Michele Scuderi, 26 anni, romano, imprenditore, è al secondo anno di gare dopo aver esordito, nel 2019, nella 1000 B del Trofeo Amatori. Scuderi viene dalle prove libere ed è stato convinto a passare alle competizioni da Gianluca Galesi, patron del Team Pistard. “Siamo cresciuti insieme, velocemente – dice Michele – e non è tanto il passaggio da Ducati a BMW ad essersi rivelato decisivo quanto proprio il lavoro del team. Ho compiuto dei miglioramenti imprevisti, vado in moto da appena tre anni, non mi aspettavo affatto di poter vincere il campionato”. Il suo ricordo migliore della stagione non è legato all’ultimo week end al Mugello, quello decisivo, ma al primo, a Misano e così spiega perché: “Perchè su quella pista, il 29 settembre 2019, caddi e mi fratturai una clavicola; a luglio di quest’anno ha cancellato quel brutto ricordo e mi sono riconciliato con il circuito”. Nella classifica finale del Rookie Challenge Scuderi, con 1310 punti, ha preceduto Patrizio Mizzoni con 850 punti e Marco Mari con 790punti.

Il week end ha incoronato anche un suo ideale “eroe”. Parliamo di Enrico Mariani, 61 anni, odontoiatra di Cattolica, che ha concluso al sesto posto nel Rookie Challenge, occupa un’ottima posizione nella classifica assoluta della formula ed è salito anche sul gradino più alto del podio nella speciale graduatoria degli Over 50. Già, salire sul gradino più alto del podio, un’operazione semplice, che al massimo può essere resa più scomoda da tuta di pelle e stivali ma che per Enrico, il “dottore volante”, è già di per sé una piccola impresa. Perchè Mariani, che è partito con il sesto tempo e che per l’intero week end ha girato in 2’04”, risultando più veloce anche di piloti che lo hanno sopravanzato all’arrivo, gareggia con una protesi che sostituisce la gamba destra dal ginocchio in giù. Accompagnato dalla moglie Federica, che era in moto con lui quando, nel 2003, furono travolti da un auto nell’incidente che ha avuto come conseguenza 15 giorni in rianimazione e l’amputazione dell’arto, sostenuto dalla famiglia (le date di nascita delle figlie Simona e Sofia formano il 229, suo numero di gara) e da uno stuolo di amici e sostenitori, Enrico è la passione fatta in carne, ossa (e snodi), sorrisi e lacrime. Nel 2014 è tornato in pista grazie al progetto Diversamente Disabili, è stato convinto da Demetrio  Fortugno, dello staff del Motolampeggio, a schierarsi negli Amatori, e ora gareggia al di sopra dell’età – portata magnificamente –, del dolore e dell’handicap. Ha parole di riconoscenza e affetto per Aldo Drudi, “persona umanamente splendida”, che cura la sua grafica personalizzata; per il Team Arsenico di Monghidoro (FE), che lo supporta e mette in pista la sua R1, nelle persone di Omar Scalambra e Alessio Toffanin; e per i due artefici della sua protesi, concepita appositamente per le competizioni in moto dall’ l’imprenditore Marco Ferretti, di Cattolica come lui, con interessi nella moda ma animato dalla sua stessa indomabile passione, e realizzata dal Centro Ortopedico Umbro.
Enrico è un uomo di grande sensibilità e intelligenza, sembra un fiume di parole ma ogni sua frase ha un preciso significato; quindi quando, asciugandosi qualche lacrima di emozione che non riesce a frenare e che alterna con espressioni divertenti e auto-ironiche, dice “qui si vive, scendere in pista ogni volta è come rinascere, per reagire bisogna porsi degli obiettivi” non è possibile non pensare e non ascoltarlo con ammirazione.

DUNLOP CUP

Emozioni e colpi di scena sabato all’Autodromo del Mugello in occasione del penultimo round della Dunlop Cup 2020. La classe regina regala la prima corona stagionale: con una gara di anticipo, l’esperto Sebastiano Zerbo aggiunge infatti un altro trofeo alla sua ricchissima bacheca: grazie all’undicesima posizione all’arrivo (nona escludendo le wild card) ed i 7 punti guadagnati, l’alfiere del team CDM BMW può festeggiare matematicamente l’alloro. Un weekend stoico questo per il siciliano, che ha lottato con i problemi fisici sin dalla prima sessione, addirittura con tre fratture al piede dovute ad una rovinosa caduta in allenamento con le piccole Ohvale. Stringendo i denti è comunque riuscito a raggiungere l‘obiettivo prefissatosi ad inizio anno, dimostrando ancora una volta il suo enorme talento. La manche è stata invece dominata da Anthony Groppi, wild-card per questa occasione: oltre alla pole in 1’54.211, il portacolori del team Yamaha Motoxracing ha condotto la corsa interamente in solitaria, tagliando il traguardo con un vantaggio superiore ai 7 secondi sugli inseguitori e firmando il miglior giro della gara. Luca Pedersoli sale in piazza d’onore ma conquista comunque 25 punti in virtù appunto delle wild-card. Terzo posto per il pilota del team Suzuki Primera Liebre Diego Pelizzoni, distaccato appena di 23 millesimi sotto la bandiera a scacchi. Quarto posto per Lotito Simone davanti all’ottimo Pedrini Stefano e Micochero Christian. Di Vora Stefano è settimo davanti a Rubino Angelo Raffaele e Brignoli Marcello. Chiude la top-ten Troiani Massimiliano. Non è stato della partita Scienza Nicola, neo-papà a cui vanno i migliori auguri da parte di tutto il paddock.

Nella classe 600 Travagliati Giordano ha infatti dovuto dire addio ai sogni di gloria nel corso dell’ultimo giro del sabato, quando un contatto con il vincitore Manuel Torrini (Alfonsi Racing Yamaha) lo ha estromesso dalla lotta alla prima posizione. Il pilota del team Motognurant/Phantom Kawasaki, che è arrivato al circuito toscano da capoclassifica, ha comunque terminato una gara molto avvincente e ricca di sorpassi in decima piazza, e con ulteriori 3 punti dovuti al best-lap della corsa: ora scende al secondo posto a quota meno 8 dallo stesso Torrini, autore tra l’altro della pole in 1’57.526. Picciuto Riccardo, con il secondo posto odierno, lascia aperte le speranze iridate grazie ai 97 punti in classifica, a meno 15 dal vertice. Gradino più basso del podio per Giancarlo Cerullo (Yamaha Piccole Pesti), seguito da Besana Giorgio e Frusconi Davide.

Gran finale domenica all’Autodromo del Mugello per l’ultimo atto della Dunlop Cup 2020. Ad aprire i giochi di giornata l’attesissima manche della categoria 600, con il titolo ancora da assegnare. A render ancor più imprevedibile la sfida ci hanno pensato le condizioni metereologiche; la fitta pioggia caduta nel corso del quarto giro ha costretto infatti i commissari all’esposizione della bandiera rossa, proprio mentre Travagliati Giordano si trovava in testa con un vantaggio di oltre due secondi e mezzo, ed il diretto rivale Torrini Manuel gestiva la seconda piazza, utile per la conquista matematica del titolo. La ripartenza, con pista bagnata e griglia formata dalla graduatoria del giro antecedente lo stop, non ha risparmiato colpi di scena: Travagliati ha dato l’addio alla corsa e alle speranze iridate nel secondo dei 5 giri rimanenti, lasciando strada spianata allo stesso Torrini. A laurearsi Campione in questa particolare stagione è stato dunque Torrini Manuel, al quale è bastato gestire l’esiguo vantaggio in classifica; la sesta posizione è stata sufficiente per alzare la corona e ribaltare i pronostici della vigilia. Con 123 punti totali il portacolori del team Alfonsi Racing Yamaha stacca infatti di 19 lunghezze Travagliati Giordano. Besana Giorgio festeggia invece la prima affermazione stagionale, grazie alla grande confidenza sull’acqua che lo ha portato a transitare primo sotto la bandiera a scacchi e che lo proietta inoltre in prima posizione nella speciale classifica Over 35. Piazza d’onore con un gap di poco inferiore ai due secondi per Cerullo Giancarlo, autore del best-lap in 2’26.003. Ultimo gradino del podio per la wild card Osler Matteo, con un distacco che in questo caso è salito sino ai 27 secondi.

La pioggia non ha risparmiato nemmeno i piloti della 1000 costringendoli ad affrontare la manche su pista bagnata. Tra i tanti che non hanno preso parte alla gara, da segnalare il Neo-Campione Zerbo Sebastiano che con il titolo in tasca, conquistato ieri grazie ad un’eroica undicesima piazza, il siciliano ha preferito dar riposo al fisico martoriato dalle molteplici fratture che lo hanno colpito a seguito di un botto in allenamento. Alla festa di “Nuccio” si aggiunge quella di Lotito Simone, che porta a casa la prima vittoria del 2020 condita dal best-lap in gara in 2’18.376, firmato al quarto dei 10 passaggi. Il pilota del team Yamaha VuelleRacing, grazie ai 28 punti odierni, sale in terzo posto in classifica generale con 98 lunghezze. Piazza d’onore all’arrivo per Pelizzoni Diego, con un distacco che si aggira ai 2.3 secondi; il portacolori del team Suzuki Primera rafforza inoltre la seconda posizione in campionato con 101 punti totali, a -12 dal vincitore. Andrea Di Vora chiude con un ottimo terzo posto, davanti all’altra wild-card e vincitore di Gara 1 Anthony Groppi.

YAMAHA R3 CUP

Una battaglia infuocata e piena di colpi di scena quella del capo classifica Mattia Capogreco che dovrà accontentarsi del terzo gradino del podio, fermato da Diego Palladino che innesca una battaglia emozionante e che con la sua vittoria all’ultima gara al Mugello, si porta in seconda posizione dietro a Matteo Vannucci ex pilota della Yamaha R125 cup, che vince il campionato totalizzando 95 punti e la moto in premio, una nuova Yamaha YZR-R3. Palladino secondo in calssifica con 91 punti, terzo Capogreco con 87 punti. I tre vincono anche la speciale classifica bLU cRU che li porterà al MASTERCLASS Yamaha per la selezione verso il mondiale FIM WSSP300.

Nella classifica YSS-SUSPENSION, sono Leonardo Battaglini con 120 punti, Emiliano Ercolani con 101 punti e Stefano Moracon 100 punti a riempire il podio assoluto di categoria e verrà loro consegnato il montepremi messo a disposizione dalla casa produttrice di sospensioni Tailandese, in occasione delle premiazioni generali che avranno luogo al Motor Bike Expo di Verona a gennaio 2021.

La classifica femminile vede pari con 125 punti la pilota estone Anastassia Kovalenko, che ha al suo attivo cinque vittorie e uno zero su sei gare, e Irene Bramato giovane esordiente quest’anno sulle piste velocità, al terzo posto la pilota svizzera Bettina Pfister in sella alla sua Yamaha R3 con 61 punti.

La categoria Senior vede trionfare Stefano Borgonovo con 145 punti, al secondo posto Sergio Arena con 105 punti e terzo Emanuele Marcantonio con 74 punti.

I best lap Brera orologi premiano per la categoria assoluta Matteo Vannucci, per la senior Stefano Borgonovo e per la femminile a parimerito di giri veloci Anastassia Kovalenko e Irene Bramato.

PIRELLI CUP

Ultime due gare per la Pirelli Cup con le pole position conquistate nella 600 da Jacopo Facco e nella 1000 dal pilota Youtuber e collaudatore Pirelli Luca Salvadori che si gioca il titolo 2020.

In gara uno vince la gara della 600 il poleman Jacopo Facco su Lorenzo Petrarca secondo a poco più di due decimi, terzo Nicolò Castellini ad oltre un secondo. Nella litro vince Luca Salvadori davanti alla wild card Alessio Velini, Alessio Terziani terzo.

Non riesce a ripetersi in gara due Jacopo Facco che arriva solo terzo preceduto da Nicolò Castellini e dal vincitore Lorenzo Petrarca.

Sfortuna per Luca Salvadori nel corso dell’ultima gara stagionale categoria 1000 che in testa fino all’ultimo giro ha accusato problemi alla moto che lo hanno spinto indietro chiudendo diciannovesimo. Vince gara due Alessio Terziani seguito dalle wild card Alessio Velini e Alessio Torcolacci.

Alla luce dei risultati ottenuti nell’ultimo decisivo round della Pirelli Cup si laureano campioni 2020 Luca Salvadori nella 1000 con 477 punti e Jacopo Facco nella 600 con 530 punti. Alessio Terziani secondo nella classifica generale 1000 con 459 punti, Doriano Vietti Ramus terzo con 395 punyi. Nicolò Castellini e Matteo Samarani sono rispettivamente secondo e terzo in campionato nella clasifica 600 con 473 e 420 punti.

Risultati_Round3_Coppa_Italia_Mugello

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