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Trial delle Nazioni Femminile. L’Italia è Campione del Mondo!

Crederci fino alla fine, e anche oltre. Sempre. Perché la vittoria non è semplicemente il risultato di maggiore prestigio: è il riconoscimento di un lavoro di squadra complesso, impegnativo e che va oltre il gesto tecnico. Ecco allora che la decisione della Corte Internazionale d’Appello FIM che ha decretato il successo delle ragazze italiane al Trial delle Nazioni femminile 2025 assume un valore di massima importanza.

La classifica al termine della gara aveva visto l’Italia e la Spagna a pari merito con la vittoria assegnata alla Spagna per minor numero di penalità. Immediatamente dopo la conclusione della gara, la Federazione Motociclistica Italiana aveva presentato un protest per erronea attribuzione del punteggio nella Sezione 12 del primo giro. Sul sistema elettronico di rilevazione era stato infatti attribuito il punteggio di 5 ad Andrea Sofia Rabino all’interno di questa sezione mentre il rilevamento manuale aveva riportato (correttamente, ndr) uno 0. Il FIM Referee nell’immediatezza aveva respinto il protest sul presupposto che non vi fosse stato alcun malfunzionamento del sistema elettronico.

Avverso questa decisione la FMI ha presentato appello – conferendo mandato all’Avv. Matteo Benciolini dello Studio Legale dell’Avv. Ernesto Russo – interpretando la previsione del art. 4.23.1 paragrafo 2 del Regolamento Trial (“Il sistema di back-up sarà utilizzato solo in caso di dati mancanti o corrotti relativi al dispositivo elettronico”) intendendo che “dati corrotti” non può essere limitato a una corruzione di tipo elettronico, in quanto, nell’ambito di una contestazione, esso può riferirsi anche a cause diverse, come problematiche di comunicazione.

Attraverso la decisione del 20 novembre scorso, la Corte di Appello della FIM ha comunicato di aver accertato – come sostenuto nell’appello della FMI – che la verifica del sistema di back-up manuale è dovuta non soltanto in caso di malfunzionamento del sistema elettronico, ma anche in presenza di una contestazione, qualunque sia la sua natura. Pertanto la Corte ha concluso di avere “piena convinzione che il punteggio indicato sul foglio del sistema manuale di back-up debba prevalere su quanto indicato dal sistema elettronico di rilevazione, e che all’atleta n. 104 (Andrea Sofia Rabino, ndr) avrebbe dovuto essere attribuito ‘0’ invece di ‘5’”.

Questa decisione, contro cui vi è un termine di 30 giorni per presentare ricorso, decreta la vittoria del Trial delle Nazioni femminile da parte dell’Italia. Andrea Sofia Rabino, Alessia Bacchetta e Martina Gallieni sono entrate meritatamente nella leggenda di questo sport regalando al nostro Paese la seconda vittoria del Trofeo, la prima fra le donne.

La classifica del Trial delle Nazioni vede ora l’Italia vincitrice con 49 punti, seguita dalla Spagna a quota 54. Terza la Gran Bretagna a 62.

Giovanni Copioli, Presidente FMI: “Questo risultato ci riempie di gioia e di immensa soddisfazione. E’ stato conquistato sul campo e ampiamente meritato. Ringrazio in primis le nostre campionesse Alessia Bacchetta, Martina Gallieni, Andrea Sofia Rabino, insieme a tutto lo staff della nazionale italiana per aver compiuto un’impresa straordinaria, mai riuscita prima nel motociclismo azzurro. Rinvolgo un sentito ringraziamento anche all’Avv. Matteo Benciolini che ci ha rappresentato dinanzi alla Corte d’Appello della FIM ed all’Avv. Ernesto Russo presente ed attivo sin dal campo di gara. La Corte ha accolto il nostro ricorso che si è basato semplicemente sulla prevalenza del risultato sportivo. Aggiungere al nostro Albo d’Oro questo successo mi rende orgoglioso: evidenzia quanto il trial italiano sia in salute e quanto le nostre ragazze siano ai più alti livelli internazionali”.

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