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S.A.E.: Monticello d’Alba segna il record stagionale

Davvero un appuntamento lodevole quello nel tenuto nel cuneense con l’incredibile partecipazione di 137 allievi. Un successo ottenuto grazie alla proficua collaborazione tra CO.RE. Piemonte, Moto Club 100 Torri, tecnici e staff S.A.E.


 


Non poteva andare altrimenti con un moto club organizzatore che di nome fa “100 Torri”. Una sorta di pronostico superato di gran lunga da S.A.E. con 137 aspiranti piloti radunatisi domenica 10 giugno a Monticello d’Alba, comune incastonato tra le colline della Langhe e del Roero, nell’ampio piazzale della LeoVince (ditta produttrice di sistemi di scarico per moto e quad) gentilmente messo a disposizione dai titolari Pietro e Gianni Mollo che ovviamente hanno presenziato all’affollato appuntamento.


Un primato che il direttivo S.A.E. ed il settore tecnico F.M.I. non dimenticheranno facilmente, non per i valori numerici (infatti non è la prima volta che il progetto giovanile supera le 100 adesioni) ma per la sinergia che si è venuta a creare tra le parti  nel corso della manifestazione, saldate dalla passione per le due ruote  e dalla “mission” che da tre anni S.A.E. cerca incessantemente di promuovere, ossia avvicinare i giovani all’enduro divertendosi, stimolando in un futuro prossimo possibili incrementi nel settore giovanile e nella specialità. Ad interpretare senza indugio ed al meglio le esigenze “scolastiche” il moto club 100 Torri, scopertosi una vera macchina organizzatrice in grado operare in piena sintonia coi responsabili S.A.E. e di curare tutto nel minimo dettaglio. In primis, il minuzioso lavoro di promozione (ed il numero di iscrizioni parla chiaro) combinato con più articoli apparsi su riviste del settore e periodici locali anche attraverso il supporto del Comitato Regionale Piemonte rivelatosi primo vero sostenitore dell’iniziativa, presente concretamente sul campo attraverso un gazebo e con il costante avvicendarsi di organi federale quali il Vicepresidente Regionale Giuseppe Bianco, il Consigliere e Tecnico federale Enrico Garino, il responsabile del settore giovanile regionale Marco Bellavia che domenica ha sapientemente rivestito la figura di preparatore atletico e l’immancabile Mario Ferrero storico esponente dell’Enduro piemontese, sempre operativo e pronto a farsi in quattro per l’ambiente del tassello.


L’afflusso di ragazzini desiderosi di salire in sella si è avviato fin dalle prime ore del mattino impegnando a 360° la dolce segretaria Barbara Cometti nel fornire informazioni, ricevere e smistare iscrizioni anteriormente registrate dall’efficiente moto club. Con un così altro quantitativo di iscritti è bene programmare distintamente ogni fase ed infatti i piloti con moto propria (una cinquantina di ragazzi divisi in due gruppi) in grado di condurre abilmente il mezzo, hanno partecipato ad un corso della durata di 4 ore assistiti dall’apprezzato tecnico federale Fabrizio Carcano e dell’assistente preparatore atletico Marco Bellavia, mentre i giovanissimi che hanno usufruito delle moto HM, gran parte di loro alla prima esperienza, hanno iniziato il mini-corso di 40 minuti con una seduta di riscaldamento muscolare (sempre a cura del preparatore Bellavia) seguita da chiare e semplici nozioni concettuali sulle protezioni da indossare e sul loro corretto uso, per completare l’iter ovviamente in sella, grazie ai consigli ed all’occhio tecnico di Alessandro Comotti “prof” ufficiale S.A.E. Doveroso ancora una volta un elogio all’operato del club che ha reso possibile queste spartizioni grazie alla realizzazione di ben 4 tracciati, due ad anello adatti ai principianti ed alle loro prime accelerate. Sui tracciato più impegnativo si sono invece cimentati i ragazzi con moto propria con un livello tecnico più alto. 


Piccoli gesti che hanno contribuito ad impreziosire la giornata e l’atmosfera, la distribuzione di acqua e numerose bibite a ragazzi, tecnici e staff ed infine la consegna di una maglietta celebrativa ideata dal club e dal comitato regionale per onorare l’esperienza sperando che non resti un semplice ricordo ma che possa innescare l’istituzione di un campinato regionale minienduro, visto che i numeri ci sono e molti dei ragazzi visionati hanno dimostrato da subito buone attitudini tanto da essere interpellati sul campo a partecipare a qualche gara di campionato italiano.

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