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Richieste dell’INPS. A ragione o a torto

Riportiamo, di seguito, un chiarimento importante preparato dall’Avvocato Gianluca d’Aloja, su richiesta della Federazione Motociclistica Italiana.
“Mi è stato chiesto dalla Federazione Motociclistica Italiana di chiarire,  a tutti i Tesserati e in modo particolare ai Presidenti di Moto Club, la questione relativa alle lettere con le quali alcuni avvocati dell’INPS stanno richiedendo  la restituzione delle somme da esso versate a piloti infortunatisi durante alcune manifestazioni motociclistiche.
Come ho avuto la possibilità di dire direttamente ad alcune delle persone che leggono queste righe, il diritto dell’INPS si fonda sull’art. 1916 del Codice Civile (diritto di surrogazione dell’assicuratore), che concede all’ente assicurativo, che abbia pagato le indennità al lavoratore infortunato, di surrogarsi (ovvero sostituirsi) fino alla concorrenza delle somme erogate, nei diritti che l’infortunato vanta nei confronti dei terzi responsabili, ovvero di chi abbia, colposamente o dolosamente, causato l’incidente.
In parole più semplici, l’INPS ha il diritto di richiedere al terzo responsabile, ad esempio il Moto Club organizzatore della gara in cui si è infortunato il pilota, le indennità a quest’ultimo corrisposte.
Ma ciò, ovviamente, solo laddove l’INPS  riesca a dimostrare  che l’incidente sia stato causato da un comportamento commissivo od omissivo, imputabile all’organizzatore della manifestazione.
Quindi, laddove il pilota si sia infortunato accidentalmente durante la gara (come il più delle volte accade) l’INPS non avrà diritto ad ottenere  alcuna somma dall’organizzatore.
Pertanto, in tal caso, il Moto Club (od ogni altro destinatario della missiva) non avrà nulla da temere, potendosi limitare ad eccepire all’Ente la propria estraneità ai fatti.
Tengo a precisare che, nonostante ciò, nulla e nessuno potrà impedire all’INPS di avanzare le proprie richieste anche in via giudiziale, dovendo  in tal caso il destinatario eccepire le proprie ragioni in quella sede”.

 

Avvocato Gianluca d’Aloja
Consulente legale della Federazione Motociclistica Italiana

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