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In Toscana e in Trentino i due nuovi itinerari FAI per motociclisti

Sono disponibili due nuovi percorsi realizzati dal FAI – Fondo Ambiente Italiano per i Motociclisti. Il progetto, realizzato grazie al protocollo di intesa in essere tra FMI e FAI, vuole consentire agli appassionati di scoprire luoghi sconosciuti al turismo di massa, raggiungibili attraverso percorsi entusiasmanti tra curve e panorami.

Itinerario 1. Val Lagarina, Monti Lessini e Valpolicella

L’itinerario porta alla scoperta del poco noto e selvaggio altipiano dei Monti Lessini, che vi lascerà assolutamente a bocca aperta. La discesa avverrà passando per le dolci vigne della Valpolicella. Un inedito percorso tra natura e cultura che esce dai confini del Trentino per esplorare un insolito Veneto.

La prima tappa dell’itinerario è culturale. Ala è uno dei borghi trentini meglio conservati: è rimasto congelato nella sua magnifica veste barocca, fatta di seta e di pianoforti antichi. Quindi si iniziano le danze! Dai 210 metri della Val Lagarina (dove scorre l’Adige) si sale di colpo a quota 1400 con 23 tornanti. Ed ecco l’altopiano dei Monti Lessini, coi suoi magnifici pascoli. Si assaggia un breve tratto della Trans-Lessinia, una delle poche strade provinciali (sp14) ancora sterrate, fino alla Malga Lessinia, nei cui pressi ci sono interessanti trincee della Prima Grande Guerra. Durante la discesa in Valpolicella, si può far sosta al piccolo museo di Sant’Anna di Alfaedo per vedere il fossile di uno squalo di 5,5 metri. Giunti nella terra del vino, per ammirarne il panorama, la tappa consigliata è il Santuario di Santa Maria di Valverde, costruito vicino a un tempio romano. Quindi si approda nel Rinascimento, con la visita a due meravigliose Ville venete: Villa della Torre e Villa del Bene. La prima, del Sanmicheli e Giulio Romano, ha uno splendido cortile porticato, ma assai curiosi sono i camini delle sale interne decorati a “mascheroni”. A San Giorgio si visita una pieve romanica: dal centro della facciata emerge l’abside della chiesa preesistente. Infine, attraverso l’anfiteatro calcareo della Chiusa di Ceraino si torna in Trentino: i motociclisti più esperti si possono dilettare sulle curve (anche esposte) delle pendici del Monte Baldo; l’alternativa è il rientro diretto al Castello di Avio costeggiando il corso dell’Adige.

Itinerario 2. Torre e Casa Campatelli, San Gimignano (SI)

Dal turistico borgo di San Gimignano, comincia questa scoperta di alcune delle zone più selvagge e meno conosciute del senese. Volterra e l’abbazia di San Galgano sono gli altri due punti cardine su cui è stato costruito questo itinerario. Prima tappa è la Pieve di Santa Maria a Cellole, capolavoro di arte romanica posta sulla via Francigena. Si prosegue verso Ovest, su una strada a curve nei boschi, per raggiungere le colline di Volterra, che – poco a nord del borgo – si sgretolano in fascinose “balze”.

La visita di Volterra impiegherebbe un giorno intero ma, visto il poco tempo disponibile, oltre a una passeggiata nel centro storico si consiglia di “affacciarsi” sul teatro romano, uno dei più grandi e meglio conservati d’Italia. Lasciata la cittadina, ecco – nella posizione più panoramica – due opere ambientali dell’artista contemporaneo Mauro Staccioli: la Boldria e Tondo Pieno, semplici forme geometriche che si integrano poeticamente col paesaggio. Presso Pomarance è possibile fare tappa ai ruderi (sempre affascinanti) di una raffinata Pieve crollata, e – se si vogliono fare due passi – il consiglio è salire alla possente Rocca Sillana, opera quattrocentesca di Giuliano da Sangallo. Successivamente si entra in Val di Merse: oltrepassato Chiusdino, ecco comparire la magica San Galgano, il cui tetto “di cielo” si erge sopra le arcate gotiche-cistercensi. E poi, nei dintorni di Sovicille, ecco un ardito ponte medievale, una necropoli etrusca (Malignano) e una meravigliosa Pieve romanica (Ponte allo Spino). Poco lontano, il Castello di Celsa: una rocca medievale trasformata (da Baldassarre Peruzzi) in nobile residenza cinquecentesca, con un raffinato giardino all’italiana. Ultima tappa è Colle Val d’Elsa: se fa caldo ci si può bagnare nelle limpide pozze del fiume Elsa, prima di visitare Colle Alta (la parte alta del borgo) con il Museo Civico Diocesano che custodisce tante piccole perle di arte senese.

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