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FIM Enduro Vintage Trophy. Il Day 1

Fuoco alle polveri per il FIM Enduro Vintage Trophy: ieri 400 piloti al via sono partiti immersi nello scenario della spiaggia delle ghiaie. Emozione palpabile nell’aria quando i primi tre partecipanti sono saliti sulla pedana di partenza: il finlandese Harri Leppalaakso su Monark 125, il connazionale Jukka Tapani Puolivali su KTM 125 e il tedesco Uwe Weber su MZ 350 hanno aperto le danze davanti al pubblico delle grandi occasioni. I primi 24 schierati ai nastri di partenza sono stati i piloti del Trofeo, in rappresentanza di otto diverse Nazioni (Finlandia, Germania, Austria, Francia, Spagna, Svizzera, Polonia e naturalmente Italia); a seguire le 85 squadre di Club che si contenderanno il Silver Vase e, in chiusura, i 121 piloti individuali. Un’inizio di manifestazione emozionante per Daniele Anichini, Presidente del Moto Club Isola d’Elba, organizzatore dell’evento.

Sotto la direzione di gara di Paolo Buratti, con i track inspector Maurizio Micheluz (della Federazione Internazionale di Motociclismo) e Stefano Passeri (della Federazione Motociclistica Italiana), i piloti sono entrati in bagarre sfidandosi per la conquista delle proprie rispettive categorie (20 in totale); attraversando panorami mozzafiato nei Comuni interessati dal passaggio delle moto (Portoferraio, Capoliveri, Campo nell’Elba, Porto Azzurro, Marciana, Marciana Marina e Rio), i centauri vintage si sono cimentati nelle tre Prove Speciali previste oggi (Enduro Test ‘Elvetelba’, Cross Test ‘Buraccio’ ed Enduro Test ‘Filetto’), seguite dalla prova finale di Accelerazione lungo il viale Zambelli, in Portoferraio.

Tra i protagonisti di giornata, sono spiccati i nomi dei primi cinque piloti più veloci, ovvero il Campione del mondo Matteo Rubin (categoria C6), che ha messo alla frusta la KTM 250 messagli a disposizione da Franco Zaniolo aggiudicandosi la classifica assoluta, il pluricampione d’oltralpe Stephane Peterhansel (Yamaha 250, C6) a 1 secondo e 52 centesimi, il connazionale Nicolas Paganon (Husqvarna 250, C6, noto pilota di supermotard) a 43 secondi, il portacolori della Scuderia Fulvio Norelli, Paolo Giulietti (KTM 495, C7) a 51 secondi e il pilota della Maglia Azzurra, Tullio Pellegrinelli (KTM 350, C7) a 53 secondi. L’altro alfiere della Maglia Azzurra, Enrico Tortoli (KTM 250, A5) ha concluso la prova al settimo posto, mentre Giorgio Grasso (KTM 250, C6) ha accusato un problema all’accensione che l’ha costretto al ritiro prima della terza Prova Speciale (Enduro Test ‘Filetto’). A distanza di 40 anni esatti dalla Six Days del 1981, l’Isola d’Elba si conferma una ‘bestia nera’ per il Campione del mondo ligure: all’epoca, avrebbe dovuto partecipare alla competizione internazionale su Gilera, ma un infortunio alla clavicola lo tagliò fuori dai giochi ancora prima di partire per l’isola dell’arcipelago toscano.

In grande spolvero invece si sono dimostrati Ivo Zanatta (sesto in sella alla sua Puch Frigerio 250, categoria C6) e il portacolori del sodalizio organizzatore Paolo Pellegrini (nono in sella alla sua KTM 250, C6); a chiudere la top ten di giornata, Mauro Sant (Moto Club Tagliamento) su KTM 550, categoria X5.

Classifiche alla mano, il Trofeo vede in testa il team francese con i piloti Laurent Charbonnel (KTM 400, A5), Stephane Peterhansel (Yamaha 250, C6) e Thierry Viardot (SWM 250, C6), mentre il Vaso vede al comando delle operazioni la squadra A del Moto Club Pantera, con gli alfieri Luigi Mazzoni (KTM 250, A5), Maurizio Bettini (KTM 175, C5) e Mario Graziani (Gori 250, C6). Per la cronaca, nella top ten della competizione riservata alle squadre di club, nove su dieci rappresentative sono di nazionalità italiana.

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