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Educazione Stradale: la FMI si “laurea” ente di formazione

Entrare nel mondo della scuola accanto agli insegnanti per fornire il proprio contributo nel settore dell’educazione stradale è un obiettivo centrato da tempo dalla FMI. Salire in cattedra con la benedizione delle istituzioni, se possibile sperimentando sempre nuove metodologie, esplorando campi nuovi per il settore scolastico come la prova pratica è anch’essa esperienza già provata dalla FMI.

Oggi la novità è un’altra: la FMI ha ottenuto, dopo una accurata procedura attivata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, l’”accreditamento”, l’abilitazione alla formazione del personale della scuola nel campo dell’educazione stradale.

Facciamo un passo indietro: la scuola si impegna a svolgere per i quattordicenni corsi teorici di educazione stradale della durata di venti ore, a seguito dei quali, dopo un esame, si può ottenere il certificato di abilitazione alla guida del ciclomotore.

Quattro ore del corso sono dedicate alle norme di comportamento da tenere sulla strada, sei ore sono dedicate alla segnaletica, due ore all’educazione al rispetto della legge, otto ore all’educazione alla convivenza civile. Chi tiene tali corsi, chi insegna tutto questo ai ragazzi? Formatori della FMI (ai quali può essere chiesto di svolgere l’intero corso o parte di esso), formatori di altre organizzazioni (la polizia municipale, ad esempio) o i docenti stessi interni alla scuola.

L’impegno della FMI che ogni anno, con le proprie forze, forma circa 5000 ragazzi, è oggi quello di trasferire agli insegnanti la maggiore competenza per svolgere essi stessi i corsi, per permettere alla scuola di procedere alla formazione completa dei ragazzi anche su questo fronte.

Grazie alla fiducia ottenuta da parte del Ministero dell’Istruzione, ai corsi organizzati dalla FMI gli insegnanti partecipano godendo dell’esonero dal servizio.

Il riconoscimento è arrivato dopo alcune ispezioni da parte del Ministero stesso, la richiesta di una ampia documentazione alla FMI sullo svolgimento e sui programmi dei corsi, e sull’attività in generale della FMI stessa.

L’impegno della FMI nell’educazione stradale

La tutela dell’utenza motociclistica è parte integrante dello Statuto FMI. Per questo da tempo il nostro ente si occupa di un motociclismo che esula dall’esaltante settore sportivo ed invade quello della ”gente comune”, di tutti gli altri, degli utilizzatori delle due ruote per la quotidianità.

Siamo convinti, noi della FMI, che una importantissima funzione possa e debba essere svolta nel settore dell’educazione perché è giusto sanzionare le infrazioni, ma è più importante provvedere ad infondere tutti gli strumenti perché i cittadini possano agire in modo corretto ed appropriato alle situazioni. Di qui la necessità di diffondere l’educazione stradale nelle scuole, finalizzata certo al conseguimento del patentino, ma anche ad un contegno corretto quando si è pedoni, ciclisti, motociclisti ed automobilisti. Perché ognuno di noi è alternativamente tutto questo. Da oltre dieci anni la FMI presta la propria opera in questo settore, in collaborazione con le istituzioni.

Corsi per docenti

I corsi di educazione stradale FMI rivolti agli insegnanti hanno l’obiettivo di dare una formazione, la più ampia, sulla legislazione attuale in materia di patentino, sulle disposizioni sui destinatari dei corsi e sull’organizzazione dei corsi stessi emanate dai Ministeri delle Infrastrutture e dell’Istruzione.

Nel corso di tre giorni inoltre, per un totale di 22 ore, i docenti vengono ”immersi” nel mondo motociclistico visitato sotto tanti aspetti, dalla dinamica della circolazione e delle norme di comportamento alla didattica interdisciplinare, all’approccio dei giovani alla sicurezza stradale; dalla scelta e l’utilizzo corretto degli strumenti di protezione passiva ai primi interventi di soccorso in caso di incidente motociclistico, alla possibilità di individuare il corso per il patentino come una opportunità per motivare gli adolescenti. Fino all’importantissima parte dedicata all’esercitazione pratica e alle sue modalità didattiche.

Si tratta di un percorso cui la FMI invita i docenti, che non si esaurisce durante le ore di corso, ma che continua nel tempo, con un affiancamento iniziale e con continui aggiornamenti dedicati all’evoluzione delle norme e delle nuove metodologie tecniche individuate.

Siamo tuttavia convinti che ancora un tassello manchi perché la preparazione fornita agli studenti sia completa: quello della prova pratica.

La specificità dei corsi FMI

La Federazione Motociclistica ha una carta in più da giocare rispetto ai tanti altri soggetti che svolgono corsi di educazione stradale nelle scuole. Noi sappiamo andare in moto! Noi conosciamo l’equilibrio ed il corretto uso degli strumenti che sono sul ciclomotore e sul motociclo!

La FMI ritiene molto utile l’inserimento di un corso pratico di guida accanto a quello teorico obbligatorio, perché è consapevole che non basta conoscere i segnali, che bisogna provare a salire sul mezzo, abbigliarsi correttamente, conoscere cosa accade quando si affronta un ostacolo, quando si utilizza solo il freno anteriore o solo quello posteriore.

In coda ai corsi teorici gli istruttori FMI propongono prove pratiche di guida, da effettuarsi all’interno del cortile della scuola stessa (quando è possibile) oppure in spazi esterni chiusi al traffico ed adeguatamente protetti. Oggi una sperimentazione autorizzata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha permesso alla FMI di mettere a punto un ”modello” che potrebbe essere proposto al Legislatore quando dovesse decidere di rendere obbligatoria la prova pratica per conseguire il Certificato di abilitazione alla guida.

Una mattinata o due a cavallo di un ciclomotore (all’indomani del corso teorico) sono il minimo per fornire ai ragazzi le nozioni basilari per guidare in sicurezza, per dare spunti di riflessione che torneranno utili quando avranno acquisito maggiore esperienza nella guida.

Non chiediamo certo agli insegnanti, seppure preparati dalla FMI, di condurre i corsi di guida pratica! Chiediamo invece a loro di mantenere una porta aperta ai formatori FMI, a quelli pratici, scortati da una lunga esperienza di guida, dotati di tutti gli strumenti per seguire (nel vero senso della parola, visto che corrono accanto al ciclomotore) in totale sicurezza i ragazzi che svolgono la prova pratica.

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