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Conlcuso Dust’n Sardinia. Tre giorni di motociclismo e solidarietà

Quindici motociclisti vecchio stile e il marchio di fabbrica del Moto Club Motocicli Audaci. Un lungo viaggio sulle strade di una Sardegna vera, aspra a volte, ma capace di ripagare la fatica di centinaia di chilometri di sterrati selvaggi.

Si è appena concluso il 5° round del Dust’n Sardinia, svoltosi dal 17 al 19 settembre, nato nel 2016 e sin dal principio pensato come l’unione tra moto e solidarietà. Gli appassionati di due ruote, provenienti da tutta Italia e dall’Europa, hanno deciso di passare nell’isola un weekend di bassa stagione, in luoghi lontani dalla carta patinata. Come la spiaggia di Capo Pecora, grazie alla collaborazione del comune di Arbus o Orroli, sposando a pieno il progetto e il suo fine legato alla solidarietà.

Non solo chilometri.
L’evento ha permesso di raccogliere i fondi per un nuovo progetto dedicato all’acquisto di un defibrillatore, consegnato all’associazione LandWorks, che da anni si occupa del recupero del borgo dell’Argentiera che d’estate vede un grande afflusso turistico nonostante sia difficilmente raggiungibile in tempi brevi in caso di necessità di soccorso. “Ci è sembrato utile permettere di vivere in sicurezza perle rarissime come il borgo dell’Argentiera, meta sconosciuta anche a molti locali – dichiarano gli organizzatori -. Siamo contenti anche di aver avuto ancora una volta l’appoggio di molti comuni come quello di Arbus, che è stato il primo a credere in questo progetto ed è subito nato un intenso dialogo e collaborazione. Si è parlato di questi luoghi anche su prestigiosi media nazionali e internazionali, tanto che i proventi dello scorso round sono stati utilizzati per l’acquisto di una sedia Job per l’accesso in spiaggia dei disabili, in segno di ringraziamento. Ora l’auspicio è che col passare degli anni si possa far qualcosa anche per gli altri territori coinvolti”.

Il progetto ha trovato da subito l’interesse della FMI (Federazione Motociclistica Italiana) che ha promosso l’evento, ha premiato l’impegno e gli obiettivi del gruppo, inserendo l’evento fin dalle sue prime edizioni nel calendario nazionale.

Un evento globale che nasce dal territorio
L’evento è di respiro internazionale, tuttavia gli organizzatori dimostrano di avere i piedi piantati bene in terra, saldi come le loro radici isolane. “Per offrire un’esperienza totale abbiamo fortemente voluto che i nostri partner tecnici fossero locali e portassero avanti delle linee di pensiero fatte di rispetto e salvaguardia delle tradizioni enogastronomiche – continuano gli organizzatori -. Per questo abbiamo coinvolto Impasto la cui cultura per la filiera corta, specie del grano e dei suoi derivati viene rafforzata da un’intensa collaborazione con il progetto Terre Ritrovate di Caritas- Lavoro Insieme, completando il pacchetto dell’offerta”. Si tratta quindi di un modo concreto di fare sistema, fondato sui piccoli numeri e sull’idea di condividere un’esperienza che però possa avere ricadute reali nell’isola che quotidianamente viviamo.

Tante richieste per pochissimi posti
Sono state oltre 300 le candidature per un evento che di anno in anno trova sempre più interessati, per un totale di soli 15 posti andati esauriti in pochissimo tempo e gli organizzatori non sembrano volersi scostare da questo numero ridotto: “Vogliamo creare un gruppo affiatato, capace di entrare in territori meravigliosi in punta di piedi senza lasciar traccia del suo passaggio, nel rispetto che certi luoghi meritano. Il basso carico antropico è un elemento essenziale per la gestione corretta dell’evento, ma siamo lusingati di ricevere così tante richieste ormai da tutta Europa. Ancora non sono state ufficializzate le date per il 2022 ma sono già tantissime le richieste che stiamo ricevendo.”

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