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Alla scoperta del Terre Lucane Adventure

Esplorando la bellezza ancestrale della Basilicata: scopriamo il Terre Lucane Adventure, unico evento adventouring targato FMI del Sud Italia

I territori della Basilicata, caratterizzati da montagne aspre, paesaggi lunari e strade tortuose, sono stati lo scenario dell’evento Terre Lucane Adventure. Organizzato dal Moto Club Giacinto Cerviere, ha avuto luogo il 16,17 e 18 Giugno con un percorso ad anello con inizio e fine a Rionero In Vulture, in provincia di Potenza. Dopo aver fatto pratica con numerose giornate IGAST, i ragazzi del Moto Club hanno deciso di allargare il numero di partecipanti dando vita ad un autentico evento, finemente organizzato, che tocca i luoghi naturali e i borghi più caratteristici della parte nord ovest della Basilicata.
L’evento ha offerto due tipologie di percorsi, standard ed expert, da seguire da soli tramite navigazione gpx o seguendo un tour leader. I chilometri totali sono stati circa quattrocento, garantendo un’opportunità unica per immergersi nell’incantevole bellezza di una terra senza tempo. I partecipanti, quasi cento, tutti tesserati FMI, sono arrivati da tutte le regioni del sud e del centro Italia.

Pronti via e lasciato l’abitacolo di Rionero le ruote erano già nel fango, a causa delle piovose settimane registrate prima del giorno della partenza. I partecipanti si sono divertiti sia a destreggiarsi nelle difficoltà creata dalla melma sia ad aiutarsi tra loro in caso di bisogno: nessuno quindi è rimasto indietro, lo staff era presente in modo capillare ed è sempre stato pronto ad intervenire. In caso di difficoltà estrema, come nel Bosco Grande di Ripacandida, è sceso in campo anche un 4×4 con il suo verricello, per tirare fuori d’impaccio un paio di moto con le ruote completamente bloccate.

Il presidente del Moto Club Fabio Varlotta, profondo conoscitore di questi luoghi, durante il briefing ha consigliato di evitare i passaggi nei boschi più colpiti dalle intemperie, tanto da preparare una traccia expert “B” nella quale tramite bretelle appositamente disegnate si sarebbero saltati i passaggi più ostici. Continuando, il percorso cambia completamente scenario: si apre il paesaggio della diga di Acerenza, sottostante al paese omonimo. Il fondo qui è sempre naturale, ma più facilmente percorribile, anche se qualche pozza di fango più o meno profonda è sempre dietro l’angolo lì ad aspettare i centauri.

La traccia prosegue spedita verso gli abitati di Cancellara e Vaglio Basilicata, borghi medievali perfettamente incastonati nel paesaggio circostante, segno di una vita lenta e passata. Da qui in poi il verde lussureggiante del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano sarà da sfondo fino all’ultima parte della giornata: superato il Basento, si inizia a salire di quota su una strada sterrata individuata alla perfezione dallo staff, il piacere di guida si alza metro dopo metro, il posteriore perde grip, la salita si fa tecnica e un enorme sorriso spunta dal casco.

Il ristoro è previsto in stile wild, in un casolare nel bosco, a base di caciocavallo sciolto – come da tradizione medioevale, impiccato sulla brace – su una bruschetta di pane locale, carne podolica, acqua – con le caratteristiche note minerali del monte Vulture – e aglianico locale, bevuto responsabilmente.

Si prosegue sulla ss92, ampia, curvosa e osannata dai motociclisti – il Terre Lucane Adventure non poteva non passare anche da qui – e si scavalla il Passo Croce dello Scrivano, a quota 1100 metri, svoltando poi verso la Sellata, rinomata stazione sciistica lucana. La strada continua ad essere asfaltata ma diventa stretta e ci si rende conto di essere dei passanti privilegiati, in quanto la motocicletta è il mezzo ideale per percorrere questi luoghi. Dopo aver superato Marsico Nuovo e Brienza, la traccia sale nuovamente di quota, diventa sterrata e tocca un pianoro fatto da dolci rilievi coltivati. Da qui a poco si arriva nell’abitato di Sant’Angelo le Fratte, dove è prevista una cena a base di prodotti locali, uno su tutti il peperone crusco.

Si riparte dallo stesso abitato non prima di aver ammirato i numerosi e pittoreschi murales dipinti sui muri di tutto il paese. Qui la vita scorre lenta, si entra in un micromondo a parte, dove lo stress non ha ragione d’essere.

Per la giornata conclusiva lo staff, vista la quantità di fango del giorno precedente trovata sul tracciato, ha indicato di seguire forzatamente la traccia standard, non meno avventurosa ma sicuramente più sicura e controllata. L’obiettivo del Terre Lucane Adventure – e di tutto il mototurismo in stile FMI – non è gareggiare e percorrere le strade più ardue, ma contribuire a sviluppare una cultura che metta in risalto gli aspetti naturalistici, culturali ed enogastronomici del territorio in tutta sicurezza. Ci sentiamo quindi di promuovere la scelta fatta di utilizzare la traccia meno impegnativa. La ss95, stretta e tortuosa, porta i partecipanti verso il confine con la Campania, nello specifico verso le gole del Platano, canyon scavato dal fiume omonimo che divide i comuni di Balvano e di Ricigliano.

L’evento ha sfruttato al meglio la presenza in questa zona dei parchi eolici: grazie ad essi sono numerose le strade bianche tramite le quali vengono trasportati questi enormi piloni. Strade panoramiche che salgono e scendono, sicure e ben tenute. Superati gli impianti eolici, si punta verso il comune di Muro Lucano e si arriva a Castelgrande tramite la ss7 – altra strada conosciuta ai più – guidando veloci verso il valico del Monte Carruozzo.

L’itinerario prevede anche un passaggio nei pressi dell’osservatorio astronomico di Castelgrande, uno dei più importanti d’Italia per la mappatura dei detriti spaziali. Si giunge a San Fele – paese delle cascate – con un passaggio nel bosco, ultimo spostamento su fondo naturale della giornata. Da qui in avanti la traccia scorre su asfalto e questa scelta da parte dello staff alla lunga risulta vincente, dato che i partecipanti sono pienamente soddisfatti di ogni singolo chilometro guidato e la stanchezza inizia a farsi decisamente sentire.

Tirando le somme, quello che viene naturalmente da pensare è che il Terre Lucane Adventure sia un evento di valore, quasi da proteggere e salvaguardare, visto il suo potere aggregante – soprattutto al termine degli eventi pandemici – certificando la voglia che ha il meridione di figurare tra gli eventi adventouring, disciplina che fonde l’avventura ad un turismo consapevole.

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