Loading...

5° Diario di Formazione Continua Tecnico Sportiva – Vademecum per la “Tutela dei diritti dei minorenni nello Sport” – I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE NELLO SPORT

Base rossa sito fmi

Le regole della corretta alimentazione nello sport spesso sono applicate senza il giusto equilibrio per ottenere una migliore performance o un corpo più snello e “leggero”; questo perché spesso manca una guida professionale corretta ed il rischio è che nasca un’associazione tra un eccessivo esercizio fisico e una dieta non salutare. La conseguenza ovviamente è la successiva comparsa di disturbi alimentari e, come effetti estremi, patologie specifiche quali bulimia, anoressia, obesità, ortoressia.

Il cambiamento delle abitudini alimentari può rappresentare un grande shock per i giovani atleti, questo perché cibo e alimentazione non hanno solo un valore nutrizionale nella nostra società, ma anche un valore simbolico, culturale e appunto sociale.

Corrette abitudini alimentari tramandate dai familiari, unite a regolare pratica di movimento e sport promuovono fin da piccoli l’adozione di un corretto stile di vita che più facilmente verrà mantenuto dal ragazzo in età evolutiva e successivamente adulta.

Le regole generali della corretta alimentazione sono le solite quasi banalizzate, ovvero:

– fare cinque pasti al giorno senza saltare la prima colazione;

-variare le scelte alimentari il più possibile limitando l’uso della carne;

– consumare frutta e verdura fresca di stagione;

– assumere latte e derivati per rinforzare le ossa (se possibile);

-idratarsi.

Questi come principi base validi per tutti in generale. Nel caso dello sportivo si apre un universo parallelo di alimentazione sportiva che a volte se mal gestita perde di vista proprio questi principi di base, gli obiettivi e in casi estremi anche la salute dell’atleta.

Nello sport praticato a livello agonistico non è affatto facile mantenere questo sano equilibrio, soprattutto negli sport di giudizio. È lì che proliferano i DCA. Anche questo caso il Tecnico Sportivo deve:

Osservare (sempre) le condizioni psicofisiche degli atleti e accorgersi dei primi segnali di disturbi alimentari che si manifestano per qualsiasi motivo, siano essi legati al cambiamento fisico, alle relazioni sociali, a una percezione reale o immaginaria del proprio corpo, alle aspettative degli adulti o a maggior ragione alle aspettative di gara e competizione. Nell’agonismo dove lo stress da competizione e l’ansia per la prestazione sono alti, questi favoriscono l’uso precoce (e scorretto) di integratori, che se non gestito correttamente sfocia in abusi o nei casi più gravi, e dove è possibile, nel doping. 

Agli atleti agonistici in fase di formazione va spiegato che non esistono alimenti specifici, ma solo abitudini alimentari buone o cattive che eventualmente possono ottimizzare o compromettere anche il rendimento sportivo, oltre che prima di tutto la loro salute appunto.

L’allenatore deve saper affrontare l’argomento, dare consigli, sciogliere dubbi e rispondere a domande ma soprattutto avvalersi di un professionista come supporto e guida per la squadra da coinvolgere nel momento opportuno o come abitudine organizzando giornate a tema, incontri e workshop con gli atleti; come invece, in caso dell’insorgere di strane manifestazioni (ipotetici disturbi alimentari appunto) invece deve essere pronto al coinvolgimento delle famiglie e alla richiesta di supporto medico.

Se opportunamente valorizzata, la costruzione delle proprie abitudini alimentari può fornire un’occasione di scoperta di nuovi e sani stili alimentari, ma anche di divertimento alla ricerca della variazione e del cambiamento.

PER SAPERNE DI PIÚ

sportesalute.eu – La relazione tra alimentazione e sport.

salute.gov.it – La pubblicazione del Ministero della Salute con le “Linee di indirizzo nazionali per la riabilitazione nutrizionale nei disturbi dell’alimentazione”.

La Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza

  • L’articolo 24 dispone che ogni Stato riconosca il diritto del minorenne di godere del miglior stato di salute

Iscriviti alla newsletter FMI

Per essere sempre aggiornato su tutte le attività FMI