Loading...

4° Diario di Formazione Continua Tecnico Sportiva – Vademecum per la “Tutela dei diritti dei minorenni nello Sport” – BULLISMO E CYBERBULLISMO NEL MONDO DELLO SPORT

Bullismo e Cyberbullismo sono il secondo argomento trattato dal Vademecum per la tutela dei diritti dei minorenni nello sport indicando ai tecnici sportivi come riconoscerli e qualche linea guida per poterli gestire. Entrambi sono la manifestazione della violenza sui pari esercitata in modo sistematico in ogni sua forma fisica o digitale.

Il bullismo infatti consiste in comportamenti nei quali uno o più soggetti prevaricano, isolano e sopraffanno fisicamente una vittima, che diviene bersaglio di scherzi, vandalismi, violenze verbali e fisiche. Mentre il cyberbullismo con la sua manifestazione digitale moltiplica le occasioni di molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione e diffamazione permesse più facilmente dall’anonimato online del cyberbullo che può inoltre contare su un gruppo di complici reso molto ampio dai social. Questo tipo di violenza può avere conseguenze devastanti per le vittime, a scuola, come nello sport e nel privato: perdono la concentrazione, hanno ripercussioni sui risultati scolastici, tendono a sfociare in atteggiamenti di emarginazione, solitudine, fino ai casi estremi di suicidio. Lo scopo è proprio questo: isolare, emarginare, indebolire un coetaneo (maschio o femmina che sia) con abusi e attacchi e metterlo in ridicolo.

Nello sport si manifesta sia nelle discipline di squadra sia in quelle individuali ed emerge in particolare quando si esaspera la ricerca della prestazione, quando la competitività è più forte, vedi lo sport praticato a livello agonistico, e questa diventa eccesso di prevaricazione.
Spesso le azioni di bullismo e cyberbullismo si consumano lontano dagli occhi degli adulti e sono difficili da individuare, come le classiche “dinamiche da spogliatoio” dove il Tecnico non entra quasi mai a fine allenamento e lì spesso fermentano dinamiche di questo tipo.
Rispetto ad altre aggressioni, specie tra adulti, queste si caratterizzano proprio per la giovane età di chi è coinvolto e per i contesti in cui si verificano.

Ecco che il ruolo del Tecnico Sportivo diventa dunque fondamentale nel riconoscimento e nell’individuazione della violenza.
L’allenatore infatti deve:
1. Fare attenzione ai comportamenti degli atleti, alle dinamiche e alle circostanze del contesto di gruppo.
2. Essere un modello, un esempio da seguire trasmettendo valori positivi come la lealtà nel gioco, il rispetto delle regole e dell’avversario, e l’importanza della squadra.
3. Ascoltare e convincere l’eventuale vittima ad aprirsi e a denunciare, per poi gestire la situazione riunendo la squadra, parlando e lavorando sul gruppo impegnando tutti i componenti alla condivisione e al rispetto di ogni compagno, alla solidarietà.

E’ il Tecnico Sportivo che deve osservare le modifiche dei comportamenti delle atlete e degli atleti, non dimenticandosi che il suo ruolo è prima di tutto quello di un educatore, poi di insegnante tecnico della disciplina specifica.

PER SAPERNE DI PIÙ
gazzettaufficiale.it – Legge 29 maggio 2017, n. 71 – Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo.
generazioniconnesse.it – Dalla home page del portale del Ministero dell’Istruzione il link per segnalare contenuti illegali.
1 96 96 – Il numero di telefono della linea di ascolto di Telefono Azzurro.

La Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
– L’articolo 13 dispone che ogni Stato regolamenti l’esercizio del diritto alla libertà di espressione ponendo limiti che assicurino a norma di legge il rispetto dei diritti o della reputazione altrui.

Iscriviti alla newsletter FMI

Per essere sempre aggiornato su tutte le attività FMI