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30 anni di Motorally…15 anni dopoLa lettera di Umberto Varesi

Nel 1984 certo non mi immaginavo di aver “inventato” un evento motociclistico dalla vita così lunga.
Dopo aver seguito passo dopo passo questa nuova disciplina alla fine degli anni novanta, fagocitato dai miei impegni aeronautici, passai la mano ad Antonio Assirelli che mi sostituì come Presidente del Comitato Motorally FMI.
Da quel momento non ho più presenziato ad una gara.
Ma si sa la passione, quella non si spegne mai, e, seppur da lontano, seguivo le vicissitudini del Motorally notando con piacere che continuava ad esistere e pure in buona salute.
Poi, quindici anni dopo ricevo una telefonata che di colpo mi ha fatto ritornare indietro nel tempo … era Antonio che mi invitava a presenziare alla prima gara della stagione in cui scoccava il trentesimo anniversario della disciplina. Non mi sono certo fatto pregare … inforco la moto e, con mia moglie dietro a bandiera, mi fiondo in quel di Scarlino (vicino a Follonica). Accidenti che emozione! Rientrare in un Paddock ancora affollato e dove si sente trasudare la passione genuina in un clima di cordialità generale è bello, pura evasione …, anche se parliamo di un Campionato Italiano e dunque di competizione ad alto livello.
Poi, credevo ormai di essere uno degli ultimi dinosauri ed invece chi ti trovo? Nazzareno Falappi, il boss dell’Old Farm Racing Team, una presenza costante nel Motorally dal 1985. Fabrizio Carcano, storico vincitore assoluto di innumerevoli Campionati Motorally, ora nelle vesti di Team Manager Husqvarna ma sempre in lotta per il titolo. Edoardo Bauer, giornalista e fotografo che da sempre segue con passione il Motorally, raccontandone le gesta. E che dire di Roberto Baratelli, me lo ricordo quando aveva iniziato a correre nel 1985 ed era un ragazzino di sedici anni e oggi ? Eccolo sempre presente al via!
Ma, direte voi, hai trovato dei cambiamenti ? In meglio, in peggio ? Ebbene, voglio soddisfare la vostra curiosità. Partiamo da cosa non è cambiato :
– il clima che si respira è sempre genuino, anzi ora lo trovo perfino più rilassato (poi vi spiego perché)
– la classifica Femminile (il Motorally è stata la prima disciplina del fuoristrada targato ad introdurla, e di questo ne vado fiero)
– la classifica dei pluricilindrici
– il Regolamento in generale ha mantenuto la fisionomia iniziale
Cosa invece è cambiato :
– Le categorie: è sparita quella che un tempo rappresentava il GRUPPO B, ossia le moto da fuoristrada da “passeggio” che ai suoi tempi ha rappresentato la fortuna del Motorally aprendo la via delle competizioni ad un sacco di gente nuova. I tempi sono cambiati, così come il mercato, e bene ha fatto Antonio a cogliere i cambiamenti rimpastando le varie classi.

Altra intelligente mossa è stata quella di ammettere alla Giuria un rappresentante eletto di volta in volta dai piloti. Ciò porta ad una migliore condivisione delle problematiche tra chi organizza, chi regolamenta e chi corre e quindi ad un giusto stemperamento delle possibili “tensioni” tipiche del fine gara.
E che dire di un preparatissimo staff medico onnipresente sul percorso di gara con tanto di Medici Motociclisti (trasudanti di passione) e mezzi 4×4. Fantastico se pensiamo che il percorso di un Motorally non è di 5 km bensì di oltre 150 km,pertanto la tempestività nei soccorsi rappresenta un elemento sostanziale, in un tipo di gara così complessa dal punto di vista orografico.

Ora poi c’è l’Hospitality FMI/RMG, dove tutti gli uomini chiave del controllo della corsa possono trovare ristoro, coccolati dalla mitica Pina sempre pronta a rifocillarli come se fossero tornati dal fronte. Pensare che ai miei tempi l’Hospitality era al massimo costituita dal bar in piazza. Occorre ora sottolineare l’elemento che ha segnato un vero salto di qualità e che devo dire mi ha lasciato letteralmente a bocca aperta.
L’Assirelli, che fin dal primo momento l’ho inquadrato come un perfetto controllore dello svolgersi della gara, si è dimostrato tale nel tempo dimostrandosi in tutta la sua genialità oggi. Pensate che allora (parlo ai tempi miei) non c’erano i telefonini, c’erano solo i radioamatori o postazioni radio che ci potevano dare una mano a tenere il controllo della situazione dei 150 km e più dei vari percorsi. Poi doveva succedere che :
– il ponte radio tra le varie postazioni funzionasse
– i messaggi radio fossero correttamente compresi
– il pilota che decideva di ritirarsi avvertisse in qualche modo la Direzione Gara od una postazione radio
– in caso d’incidente, in una zona “sguarnita” perché ritenuta a basso rischio, gli altri piloti si adoperassero ad avvertire l’Organizzazione.
In poche ma sentite parole in Direzione Gara, ogni volta, il “cuore batteva” finché l’ultimo pilota non era arrivato al traguardo o comunque localizzato in sicurezza, e questo poteva avvenire anche a tarda sera.
Vi lascio immaginare lo stress di chi controllava la gara, ed il suo ritratto psichico a fine gara. Ebbene l’Assirelli c’è riuscito! Ha messo a punto un “programma” (ovviamente aiutato da esperti in materia informatica) che ha positivamente stravolto il mondo del Motorally. Ragazzi, oggi il Motorally è nell’occhio del “grande fratello”! e meno male aggiungo io!  In sostanza oggi in Direzione Gara si sta dietro un bello schermo del PC dove è raffigurata la mappa del percorso nel reale contesto geografico (Google earth per intenderci) e … udite, udite … sul quale scorrono tanti pallini verdi (con numero e nome) che rappresentano i piloti. Sì perché ogni pilota viene dotato,al via, di due trasmettitori: uno passivo ed uno attivabile in caso d’emergenza. Insomma in Dir. Gara vedi se un pilota si ferma (il pallino diventa blu ed attira l’attenzione), se un pilota esce dal percorso di gara e se un pilota ha bisogno di aiuto (il pallino diventa rosso ed il pilota può essere contattato immediatamente via telefono dalla DdG). Naturalmente il tutto è registrato ed esibibile in caso di necessità.

Lati positivi ?
– la precisione d’intervento in caso d’emergenza è massima
– se un pilota finisce fuori dal percorso di gara, può essere guidato al rientro evitando possibili “frontali” con gli altri piloti, tanto ormai il tempo l’ha perso dunque è bene salvaguardare la sicurezza.
– nessuno può raccontare “storie” su fatti che succedono lungo il percorso eliminando così le storiche polemiche di fine gara, quindi rilassando il clima. Lati negativi? Nessuno.  Ah … non dimentichiamo poi che i tempi delle “Speciali” sono trasmessi in tempo reale! Premetto che non suono il violino, dunque non voglio fare “sviolinate” a nessuno, ma ragazzi … il Motorally ha fatto passi da gigante, sapendosi muovere con maestria tra i vantaggi tecnologici oggi disponibili. Oserei perfino dire che siamo al punto che si possano trasmettere gare, difficili logisticamente come queste, in diretta proprio perché in diretta possono essere seguite grazie a questo modernissimo sistema di monitoraggio.
Che dire … quindici anni non passati invano, anzi trascorsi all’insegna del continuo miglioramento ottenendo risultati impensabili. L’esperienza del mio rientro (da spettatore)? Un lato positivo ed uno negativo. Quello positivo è che l’impressione che ho avuto quando ho conosciuto Antonio Assirelli si è rivelata giusta (persona giusta al posto giusto che ha saputo circondarsi di un Team di collaboratori in gamba e ha fatto crescere la disciplina). Quello negativo è che trent’anni fa feci partire questo “ambaradan” per potervi partecipare come pilota ma fui fagocitato dal lato organizzativo, e ora che potrei parteciparvi in libertà non ho più l’età.
Comunque una cosa è certa: MOTORALLY E’ BELLO!!!
Umberto Varesi
 

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