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1981, Lucchinelli Campione. Sconfitti gli americani

Il 1981 fu una anno particolare. Non capita spesso infatti di avere sette case in lotta per il titolo mondiale nella classe 500. La stagione si presentava densa di contenuti, con i 4 marchi giapponesi ai quali si aggiungevano Cagiva, Morbidelli e Sanvenero. Tutte case presenti in veste ufficiale e pronte a darsi battaglia, anche se il potenziale giapponese era maggiore rispetto a quello italiano.

La sfida tra i piloti si annunciava anche più interessante. In questo caso i favoriti non erano giapponesi ma americani. All’inizio i piloti yankee erano stati accolti con diffidenza, poi Roberts e Mamola avevano fatto ricredere tutti. Alcuni erano anche convinti che Kenny fosse davvero un marziano… Tra questi però non c’era Marco Lucchinelli, un pilota in cerca di una sola cosa: una moto performante come quella del californiano. Già l’anno precedente, infatti, Marco aveva dimostrato che quando la Suzuki era a posto non aveva nulla da temere. E all’inizio dell’81 Lucchinelli ne era più convinto che mai, avendo provato in Giappone la nuova Suzuki RG Gamma.

Si parte – Il debutto della classe regina avvenne al Salzburgring, e la partenza non fu delle migliori per il pilota italiano, autore di un dritto che lo escluse dalla gara vinta poi da Mamola. Anche Roberts però era stato costretto al ritiro per problemi tecnici. La battaglia era solo al 1° round. Ad Hockenheim cominciarono le prime scintille. Mamola e Lucchinelli si involarono, autori di una gara con continui sorpassi. Un contatto tra i due spianò però la strada a Roberts per la vittoria, con Mamola secondo. Dopo un ritiro a testa per Lucchinelli e Roberts, a Monza toccò a Mamola fermarsi per un guasto tecnico, in una gara che vide il trionfo di Roberts con Marco solo 5°. A Magny Cours però le cose cominciarono a cambiare. Lucchinelli si impose su Mamola, Crosby, Sheene e Roberts, mentre nella gara successiva tagliò il traguardo in 2° posizione, tra Mamola (1° ) e Roberts (3°).

La svolta – Ad Assen Lucchinelli cominciò a mettere davvero paura ai suoi avversari. Dopo una pole strepitosa, l’italiano conquistò la vittoria in solitaria, con i due americani fuori entrambi. Il trionfo olandese diede una spinta in più a Lucchinelli, che vinse anche a San Marino. Le cose però andarono diversamente a Silverstone, dove Marco non concluse la gara per una caduta ma a vincere non furono ne Roberts ne Mamola, ma Middelburg. Nel GP di Finlandia, il penultimo della stagione, Lucchinelli tornò alla vittoria, con Kenny Roberts che, a causa del ritiro, era definitivamente fuori dai giochi. Ora restava solo Mamola da battere.

Vittoria! – Alla vigilia dell’ultima gara erano 9 i punti che separavono Lucchinelli da Mamola. La tensione era alta, e il meteo incerto non contribuì ad allentarla. L’americano partì meglio, ma giro dopo giro Lucchinelli recuperò sempre più terreno al rivale fino a passarlo. La vittoria andò a Sheene, prima della stagione, mentre Marco chiuse al 9° posto, tanto quanto bastava per battere Mamola. La festa a quel punto poteva cominciare. Dopo 6 anni da Agostini, un altro italiano era campione del mondo nella classe regina.

 

 

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