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In arrivo Motitalia Marzo 2012 – Leggi Editoriale e Sommario

BRUTTI, SPORCHI E CATTIVI? NO, I MOTOCICLISTI CHE VANNO IN FUORISTRADA  NON SONO COSI’, O ALMENO QUASI MAI. I NOSTRI AVVERSARI SONO INVECE BRAVI E FURBI. E ALLORA IMPARIAMO DA LORO COME FARE A DIFENDERCI.
Organizzare gare in fuoristrada, al di fuori degli impianti fissi, diventa sempre più difficile. Andare in moto su strade non asfaltate, senza incorrere in qualche sanzione, è un terno al lotto anche rispettando le regole, perché c’è sempre qualcuno “contro” il motociclista, che si erge a difesa della natura, del territorio, di chi fa le “passeggiate” a piedi, qualcuno che ha sempre ragione a prescindere. “Peccato”, però, che anche moltissimi motociclisti abbiano gli stessi sentimenti e, soprattutto, che abbiano atteggiamenti di grande rispetto per la natura e per l’ambiente, anche coltivando il piacere di andare in moto. Anzi, in molti casi i motociclisti si comportano come e forse meglio di tanti altri: collaborano con la Autorità, partecipano (in moto) alla ricerca di persone disperse, qualche volte le trovano prima degli altri soccorritori, lavorano attivamente al ripristino dei sentieri, avvisano quando trovano anomalie sul territorio, a partire dagli incendi.
Per noi si tratta di notizie così normali che non gli diamo importanza, e dunque non ci preoccupiamo di “farle passare” all’esterno. I nostri avversari invece sono compatti, “inquadrati” in Associazioni con scopi chiari e facilmente assimilabili. E, soprattutto, sono capaci di “inserire” le loro azioni in una cornice di buoni sentimenti verso gli altri, l’ambiente, il territorio, l’umanità.  In altre parole, i motociclisti puntano a stare bene in moto e con la moto, gli “altri” si muovono facendone una questione di principio, ergendosi a difensori di cause e situazioni sacre ed inviolabili. Il motociclista è di fondo un individualista, soddisfatto per sé stesso del buono che riesce a fare, anche quando si muove in gruppo. Agli altri non basta la soddisfazione, puntano anche al riconoscimento “sociale”.
Poi, ovviamente, da una parte e dall’altra ci sono i “male educati”, che combinano disastri, sporcano, rompono, scappano. E, nel nostro caso, lasciano il problema in mano agli altri, quelli che restano, che si fanno vedere perché non hanno nulla da nascondere. E che diventano dunque vittime incolpevoli dei maleducati, con danni di immagine irreparabili.
E allora? E’ necessario cambiare atteggiamento, non possiamo più rimanere passivi.  Nelle pagine che seguono parliamo della Commissione Normative Fuoristrada, un servizio in più a disposizione di tutti, Tesserati, Moto Club, Comitati Regionali, che abbiano necessità di aiuto o piacere di ricevere un consiglio. Un servizio da usare con furbizia ed intelligenza, durante la preparazione di un evento, PRIMA che avvenga un episodio negativo, che diventa poi difficilissimo recuperare.
Ma non solo: a livello degli Uffici Centrali stiamo lavorando intensamente a creare una “cornice” utile alla nostra attività, costruendo ad esempio rapporti proficui con il Corpo Forestale dello Stato, migliorando quelli esistenti con altri Enti o Autorità. Lo abbiamo già fatto con successo in molti altri settori, dobbiamo solo “copiare” quello di buono che abbiamo già “in casa”. Anche se il lavoro è difficile.
E comunque, non possiamo farcela da soli. Speriamo ad esempio di poter coinvolgere i Costruttori in un ragionamento molto semplice: se diventa impossibile usare le moto fuoristrada la FMI perde (forse) Tesserati, non più interessati ai servizi della Federazione. Ma le Aziende smettono di vendere motociclette. Proviamo dunque a guardare avanti, a costruire con convinzione il nostro futuro. Non lasciamo decidere tutto ad altri.
Ne riparleremo presto.

Paolo Sesti

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