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In arrivo Motitalia di Marzo 2011 – Leggi Editoriale e Sommario

Spedito a tutti i Tesserati e a tutti i Moto Club affiliati alla Federazione Motociclistica Italiana.

Editoriale

Motitalia Marzo 2011 – Assicurazione. Un Calvario

COME AMPIAMENTE PREVISTO DAGLI ADDETTI AI LAVORI, L’IMPORTO DELLE POLIZZE E’ CRESCIUTO. MOLTO PIU’ DEL TASSO DI INFLAZIONE. AGLI UTENTI NON RESTA CHE PAGARE, VISTO CHE MANCANO STRUMENTI PER REAGIRE.

Il mese di marzo, per noi motociclisti, è “tradizionalmente” dedicato alle Assicurazioni. Torna il tempo bello (o almeno decente…), si riaccende la moto (c’è anche chi non ha mai smesso di usarla, ma qui parliamo della “massa”…), ci si ricorda che occorre rinnovare la Polizza.

E cominciano i dolori. Perché improvvisamente, nonostante tutto quello già scritto sui giornali, ci si accorge sulla propria pelle (e nel proprio portafogli…) che ci sono stati gli aumenti. La media generale indica il 18% in più, rispetto alle tariffe 2010 (ma l’inflazione non è intorno al 2%?), mentre in alcuni casi gli aumenti sono superiori.

Una situazione insostenibile, per gli itenti. Mentre le Compagnie sostengono di rimetterci, con la copertura della Responsabilità Civile auto e moto. Colpa delle frodi, dicono.

Due le conseguenze immediate: alcuni utenti “rinunciano” all’assicurazione, nel senso che circolano senza; altri acquistano un tagliando falso, riferito ad una Compagnia inesistente (gli Organi di Vigilanza ne scoprono più o meno 5 diverse ogni anno, dal 2002 a questa parte). D’altra parte, la multa per circolare senza assicurazione è comunque inferiore al costo della Polizza (in alcune zone d’Italia e per alcuni veicoli, ovviamente…). Se poi c’è un incidente, l’altro utente scopre di essere l’unico assicurato dei due, oppure di avere compilato una denuncia di sinistro relativa ad una Compagnia fantasma. C’è un Fondo di Garanzia che rifonde comunque il sinistro, ma il Fondo è alimentato dalle Polizze sottoscritte, quindi da ognuno di noi che ha una copertura valida. In sostanza: una “tassa” in più sull’assicurazione, oltre all’Iva, all’importo a sostegno del servizio sanitario nazionale e così via.

Le truffe, se vengono scoperte, portano il caso in Tribunale. Per completare una causa servono mediamente 5 anni. Per il primo livello di giudizio. Se si va in appello, prima di una sentenza ne servono più o meno altri tre. Che Giustizia è? Una giustizia sbagliata, di fatto.

Cosa facciamo noi, come FMI? Per le moto moderne, abbiamo una tariffa in convenzione con Genialloyd. Non è la soluzione di tutti i mali, ma se si chiede un preventivo attraverso il sito federale, si ha la risposta già detratto lo sconto FMI. Fare la comparazione tra nuova richiesta e l’importo che si sta pagando richiede solo pochi minuti. Provare non costa nulla.

Per le moto d’epoca, invece, le due Compagnie che avevano concesso una convenzione alla FMI, l’hanno ritirata. Viene il sospetto che fosse troppo conveniente, per i Tesserati… Abbiamo nuovi contatti in corso. La situazione non è facile, i tempi non possono essere rapidissimi, vista la grande “prudenza” della controparte. Ma un po’ di fiducia l’abbiamo.

Solo che non si può scaricare tutto e solo sulle spalle della Federazione. Oppure preferiamo che anche a causa di tariffe impossibili da sopportare, gli appassionati rinuncino ad acquistare motociclette? Vogliamo vedere il mercato moto morire? Proprio in una delle pochissime Nazioni dove ancora esiste un’Industria motociclistica? 

Paolo Sesti

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