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Despres vince il Rally dei Faraoni davanti a Luca Manca

SETTIMA TAPPA: BAHARIJA-CAIRO
TRASFERIMENTO: Km 3,97
SPECIALE: Km 300,74
TRASFERIMENTO: Km 94,80
TOTALE: Km 399,50

 

LA TAPPA

Un solo punto di assistenza per la tappa di ritorno sul Cairo. La partenza è la medesima della tappa 2 e della tappa 5, e come in quest’ultima si procede con CAP 130° fino alla “salita del passaporto”, dopo la quale si scenderà nella bella colata di sabbia sull’altro versante della montagna per raggiungere la pianura.

Ci teniamo dapprima su un CAP Sud ed in un secondo tempo su un CAP Est, per contornare da sud l’oasi di Baharija.
Il fondo è sabbioso, leggermente ondulato, le tracce sono ben visibili. Al km 30,12 il CP1, cambio di CAP (68°) per risalire in una spianata a fondo un po’ pietroso, con tracce in tutte le direzioni. Al km 47,80 siamo in un oued un piuttosto pietroso, attenzione per le auto a non toccare con il fondo della vettura.

Km 79,19, dopo il picchetto comincia la grande duna di Abu Mukarri che seguiremo fino ai “piloni” dove troveremo il punto di assistenza.

Il primo cordone di dune non è affatto una passeggiata, dopo di che si prende una valle abbastanza aperta in direzione Nord, tracce in più direzioni, proseguendo si tende a scavalcare i cordoni di dune sulla destra del nostro senso di marcia: anche se è l’ultima tappa queste dune non sono assolutamente da sottovalutare, alcune sono ripide in uscita e non sempre la sabbia è ben portante.

Attenzione al km 105,50: delle lingue di sabbia dura se prese in velocità possono essere pericolose.

Al km 129,51 il CP2 con punto di assistenza e rifornimento per le moto, dopo il quale si prende la “pista dell’albero solitario” che troviamo al km 151,84. E’ una pista ben tracciata, veloce e ondulata con molti dossi e salti, divertente, ma richiederà molta attenzione nella guida e solleciterà in modo particolare le sospensioni del vostro mezzo meccanico.

Alcuni cambi di direzione in corrispondenza di altrettanti bivi: attenzione a non sbagliarvi al km 170,45 e al km 175,60, mentre sarà impossibile sbagliare al km 201,15 in quanto il bivio è in corrispondenza del CP3.

Attraversamento di alcuni oued e serie di dossi nei km a seguire, attenzione a tutta una serie di deviazioni e di bivi, ci stiamo avvicinando al Cairo e la zona comincia ad essere più “frequentata”.

L’arrivo in prossimità della strada Cairo – Baharija, dopo 300 km di una prova speciale, l’ultima del rally, ma non certamente la meno impegnativa.

95,43 km di trasferimento vi porteranno alle Piramidi per la giusta gratificazione delle vostre fatiche.

DESPRES, IL DODICESIMO FARAONE

Cyril Despres non si lascia sfuggire la vittoria del 12° Pharaons Rally, conclusosi oggi alle Piramidi di Giza. Il campione francese precede un grande Luca Manca, vincitore della tappa, mentre nella lotta per la terza posizione Paolo Ceci non riesce a riagguantare il polacco Przygonski. Ceci è comunque vincitore della 450 davanti a Rodriguez e a Pain. Despres con la vittoria in Egitto si è laureato campione assoluto con una prova di anticipo.

 

Rientrare al Cairo dopo una settimana nel bellissimo deserto occidentale, immergersi nel traffico caotico avvolti dalla perenne nube di smog che ristagna sulla capitale egiziana è il piccolo prezzo da pagare per tagliare il traguardo del Pharaons Rally, ma lo spattacolo offerto dalle Piramidi di Giza che fanno da sfondo all’arco di arrivo è quelcosa di impagabile. Una gioia che ha provato per primo Cyril Despres, meritevole vincitore della dodicesima edizione della gara di JVD International. Daniele Cotto e Marco Bucci hanno accolto a mezzogiorno i trionfatori delle moto, con Despres in testa, Luca Manca e Jakub Przigonski a fargli da scudieri.

A Despres Mancava la vittoria al Pharaons nel suo immenso palmares : non veniva in Egitto dal 2004, anno della tragica scomparsa di Richard Sainct ed il suo nome può ora aggiungersi a quelli di Coma, Meoni, Sainct, Roma. Per questo la sua vittoria è stata ancora più importante, più sentita, ma mai scontata. Soprattutto dopo la prima tappa in ui era rimasto attardato di 14 minuti. Poi ha fatto valere tutta la sua classe, riportandosi in testa in due tappe e controllando successivamente la situazione.

Luca Manca era partito molto carico per il Pharaons : il pilota sardo ha fatto una grande gara, sempre tra i primissimi con la ciliegina finale della vittoria odierna. 6’40’’ il suo distacco da Despres, dal quale certamente Luca ha imparato molto durante il Rally. La lotta per la terza posizione, che vedeva il polacco Jakub Przigonski e Paolo Ceci staccati alla vigilia di un minuto, si è risolta a favore del giovane polacco. «Trainato» inizialmente da Despres, Jakub ha disputato una tappa molto veloce, prendendosi anche qualche bel rischio, ma riuscendo nell’intento di non farsi raggiungere da Ceci. Helder Rodriguez e Olivier Pain seguono il modenese sia nell’assoluta che nella classe 450, mentre Fabrizio Mugnaioli ha concluso settimo precedendo lo scatenato Francisco Lopez. Il cileno ha fatto faville per tutta la gara, ha vinto due tappe, e senza il problema che lo ha tenuto fermo due ore e mezzo nella terza tappa, sarebbe stato certamente tra i protagonisti.

Tra i 13 quad al via l’incredibile Camelia Liparoti si è aggiudicata la vittoria davanti al compagno di Team Lionel Laine e all’italiano Giovanni Oliva.

 

Domani sera ci sarà la premiazione ufficiale del 12° Pharaons Rally.

Cyril Despres (Fra/KTM 690) : «Sono veramente contento della vittoria al Pharaons, dal quale mancavo fin dal 2004. Ho perso un po’ di tempo in queta ultima tappa perché il motore mancava di potenza dopo il rifornimento. La gara è stata ottimamente organizzata ed in più in questa occasione ho potuto conoscere giovani piloti che stanno crescendo velocemente. Mi hanno ricordato l’inizio della mia carriera nei rally, quando avevo tutto da imparare da campioni come Meoni e Sainct.»

 

Luca Manca (Ita/KTM 690) : «Questo è solo il mio terzo rally africano e il primo sulla KTM 690, dunque sono al settimo cielo per il risultato alle spalle di Despres. Ho ancora molto da imparare, ma sono convinto sia stata un’ottima esperienza in vista della prossima Dakar. Il mio team e il mio meccanico Mauro Sant sono stati fantastici e vorrei dedicare la vittoria a mia figlia che ha quattro mesi. »

 

Paolo Ceci (Ita/Aprilia RXV 450) : «Oggi non sono riuscito a raggiungere Przygonski, ho tentato un piccolo taglio all’uscita dall’Oasi di Baharija, ma mi sono trovato su un terreno terribile ed ho perso tempo. Comunque ho vinto la 450, che era l’obiettivo principale di questo Rally. Sono contentissimo, la moto è stata splendida e ha dimostrato di poter competere anche con le KTM 690.»

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