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Concluso l’esame del Progetto di Legge Rete Escursionistica Regionale in Emilia Romagna

 La Commissione Turismo dell’Emilia Romagna ha concluso l’esame del progetto di legge dedicato alla Rete escursionistica della regione.

Riportiamo il Comunicato della Regione Emilia Romagna sull’argomento:

Turismo: Rete escursionistica regionale, commissione conclude esame progetto di legge

La commissione Turismo ha concluso l’esame del progetto di legge dedicato alla Rete escursionistica dell’Emilia-Romagna e alla valorizzazione delle attività escursionistiche. Il testo – largamente riveduto e corretto in seguito al dibattito fra i consiglieri e alle udienze con i soggetti interessati – dovrebbe essere iscritto all’ultima seduta dell’Assemblea legislativa prima della pausa estiva.

Promuovere la conoscenza, la valorizzazione, la custodia e la salvaguardia del patrimonio escursionistico regionale, anche per incentivare lo sviluppo sostenibile dei territori interessati: a questo scopo, la Regione promuoverà e disciplinerà il censimento, il recupero, la manutenzione e le modalità di fruizione della Rete escursionistica dell’Emilia-Romagna (Reer), definita come “infrastruttura viaria necessaria alla gestione, al controllo, alla fruizione e alla valorizzazione delle aree naturali, rurali e periferiche del territorio regionale ed allo sviluppo sostenibile delle zone soggette a maggior criticità economico-sociale”: è scritto nel primo dei 15 articoli in cui si sviluppa il progetto di legge presentato nel novembre scorso da Palma Costi (Pd) – primo firmatario – Gabriele Ferrari (Pd), Marco Monari (Pd), Monica Donini (Fds), Gabriella Meo (Sel-verdi), Franco Grillini (Misto), Giuseppe Paruolo (Pd), Marco Barbieri (Pd) e Roberto Montanari (Pd).

Ai fini di questa proposta di legge, l’escursionismo è così definito: “L’attività turistica, ricreativa e sportiva che si svolge su tracciati ubicati prevalentemente al di fuori dei centri urbani, finalizzata alla visita ed al’esplorazione degli ambienti naturali, e del patrimonio storico-culturale, architettonico e religioso del territorio”. La Reer dovrà essere composta da un insieme di strade carrarecce, mulattiere, tratturi, sentieri, piste e tratti di viabilità minore extraurbana, “segnalati e mantenuti”. Presso il Servizio Geologico della Regione, si prevede di istituire il Catasto della Reer, in cui sarà archiviato, classificato e pianificato il sistema di percorsi che forma la Rete, con specifiche informazioni su servizi, difficoltà, percorribilità, accessibilità (anche ciclistica o ippica), lunghezza, dislivello, tempo di percorrenza.

La Regione gestirà la Reer insieme alle autonomie locali, agli Enti gestori dei Parchi e delle aree protette, al volontariato e all’associazionismo di settore. Senza oneri aggiuntivi sul bilancio, si propone di istituire presso il Servizio Geologico un Coordinamento tecnico centrale della Reer, di cui farebbero parte rappresentanti degli assessorati regionali, delle Associazioni, degli Enti locali e del Cai dell’Emilia-Romagna.

Ogni tre anni, l’Assemblea legislativa dovrà approvare il programma degli interventi straordinari sulla Reer, proposto dalla Giunta con il supporto del citato Coordinamento. Questo Programma triennale dovrà contenere, fra l’altro, proposte operative per favorire la fruizione turistico ricreativa dei percorsi della Reer, preservare il patrimonio storico-culturale dei centri storici e dei borghi rurali, sostenere la pratica sportiva all’aria aperta, garantire la sicurezza dei percorsi.

 

La nuova Legge si compone di 15 articoli. L’articolo 11 è dedicato ai divieti, il 12 alle funzioni di vigilanza e controllo e alle sanzioni. In particolare, si prevede che “salvo che la condotta non costituisca reato, è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da 100 euro a 1000 euro chi faccia uso di segnaletica non autorizzata, chi danneggi la segnaletica o le opere realizzate per la percorribilità o la sosta lungo i sentieri della Reer; chi danneggi o alteri intenzionalmente tratti della Rete”.

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