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Chiarimenti del Presidente Federale in merito alle proposte di modifica dello statuto

Recentemente sono apparse su newsmail e su social network notizie approssimative, in qualche caso distorsive, e comunque prive di fondamento, relativamente alle proposte di modifica dello Statuto federale avanzate dal Consiglio Federale FMI, che saranno sottoposte alla decisione sovrana dell’Assemblea Straordinaria.

In merito a queste notizie, per dovere istituzionale e per amore della verità, sono a precisare:

Tutte le proposte di modifica dello Statuto Federale, come peraltro già espresso nella lettera di accompagnamento per la convocazione della Assemblea Straordinaria, trovano come principale motivazione una migliore efficienza del sistema ed una più trasparente lettura delle norme, in qualche caso equivoche se non si conosce perfettamente il contesto di riferimento (Leggi che regolano lo Sport in Italia, Statuto del CONI, Principi Fondamentali del CONI);

2.    Non vi sono perciò proposte mirate ad un diverso assetto istituzionale della Federazione, con modifiche sostanziali nei rapporti e negli equilibri interni, peraltro difficilmente realizzabili nell’ambito dei “binari” tracciati dal CONI;

3.     ASSEMBLEE DI 1° e 2° GRADO – Le assemblee di 1° e 2° grado non sono utilizzate a fini “antidemocratici”: sono anzi uno strumento previsto dai Principi Informatori del CONI (Principio 1.6.2 e successivi) per quelle Federazioni che hanno più di 2.000 società affiliate. Ne fanno già uso alcune fra le più grandi Federazioni sportive riconosciute dal CONI (Calcio, Ciclismo, Atletica, Bocce, per fare alcuni esempi) e garantiscono la piena rappresentatività dei Moto Club, proporzionalmente al loro numero per ciascuna regione. E molte altre Federazioni Sportive Nazionali fanno uso delle Assemblee di Categoria degli Atleti (nel  caso FMI: i piloti) e Tecnici. Il fatto che questo strumento di composizione dell’Assemblea garantisca la totale rappresentatività è  del tutto evidente nel testo delle proposte di modifica  (art. 17, comma 4):  

Il numero dei GE (Grandi Elettori) degli Affiliati da eleggersi in ciascuna Assemblea Nazionale di 1° grado, sarà indicato dalla Segreteria Generale che provvederà a calcolarlo sulla base del totale dei voti espressi da tutti i Moto Club aventi diritto al voto nel Comitato Regionale di riferimento, applicando il coefficiente dello 0.7% ed arrotondando matematicamente all’unità superiore.

… che significa che la percentuale si applica ai VOTI (che sono determinati), e non ai delegati presenti (che sono del tutto indeterminati). Con quanto recita la proposta i Delegati (i cosiddetti Grandi Elettori) ELETTI nelle assemblee di 1° grado regionali, sarebbero quindi nella proporzione del totale dei voti di ciascuna regione, principio che porterebbe cioè, allo stato attuale , ad avere circa 200 Grandi Elettori (e non 27 come qualcuno ha impropriamente affermato in comunicazioni inviate a tutti i MC). Ricordo ancora che tutto questo si applica solo nel caso che le Società Sportive affiliate (i Moto Club) siano più di 2.000, altrimenti vale il meccanismo attuale. Sul piano organizzativo è un evidente snellimento delle procedure: niente più deleghe per l’assemblea nazionale, ma un numero, comunque elevato, che garantisce la presenza delle diverse posizioni di pensiero e dei diversi interessi, di Grandi Elettori scelti dai MC. Tutto questo darà anche più valore alle Assemblee Regionali, che si arricchiranno di una maggiore partecipazione e di maggiore interesse per le scelte di indirizzo dei programmi federali. Nulla a che vedere quindi con intenzioni antidemocratiche, anzi, nulla di più trasparente, dal momento che dopo l’assemblea di 1° grado tutti i MC conoscerebbero per nome e cognome i loro delegati alla Assemblea Nazionale, da loro stessi votati. Comunque ribadisco che tale proposta ha l’unico obiettivo di limitare i “conseguenti gravosi oneri finanziari  e/o palesi difficoltà organizzative” (come recita la norma del CONI) e di incentivare la maggiore partecipazione possibile alle assemblee di 1° grado.

4.     COLLEGI ELETTORALI – la norma proposta (ART. 24, COMMA 2 contenuta nell’insieme della riforma delle assemblee di 1° e 2° grado) di eliminare i collegi elettorali del nord, del centro e del sud, risponde unicamente ad una diversa natura dalla Federazione di oggi rispetto a quella Federazione del dopoguerra, che aveva bisogno di una maggiore territorialità dei suoi rappresentanti. L’evolversi del mondo sociale, dell’uso delle due ruote, sportivo e ludico, hanno cambiato molto la fotografia motociclistica del Paese, inoltre la riduzione per Legge del numero dei Consiglieri Federali da 16 a 10, di  cui solo 7 in rappresentanza dei MC, rende di fatto “bloccato” il rapporto previsto nello Statuto fra i consiglieri eletti nelle diverse aree del Paese. In questo senso il Collegio Unico permette una maggiore dinamica nelle scelte delle persone, non obbligatoriamente legata al territorio di provenienza, impedendo contemporaneamente la possibilità di precostituire maggioranze bloccate, con la riduzione delle preferenze che ciascun delegato potrà votare.

5.    PROTEZIONE DENOMINAZIONE MOTO CLUB – Per quanto attiene alla protezione della denominazione MOTO CLUB (ART. 1 COMMA 5), essa è presente nello Statuto della FMI sin dalla Fondazione (art. 1, comma 4). Negli anni si è cercato sempre, a volte in maniera del tutto empirica, di “proteggere” tale denominazione evitando che una qualsiasi associazione, priva delle caratteristiche che la Legge attribuisce alle Società Sportive affiliate alle Federazioni Sportive Nazionali e priva dei principi stabiliti dallo Statuto Federale, “inquinasse” con comportamenti e attività fuori dalle regole il buon nome del motociclismo italiano. Negli ultimi anni questa esigenza si è fatta ancora più pressante, e sono state decine sia le richieste dei MC alla Federazione di proteggerli da attività concorrenziali sleali, sia i contenziosi legali. La proposta inserita a Statuto altro non è che la “punta di iceberg” di un’attività che dura da molti anni e di una iniziativa di registrazione e tutela del marchio a livello europeo che la FMI sta portando avanti da anni nell’interesse dei MC, OVVIAMENTE supportata dal parere e dalla consulenza di professionisti del settore.

6.     COSTITUZIONE DI UN COMITATO REGIONALE – Il fatto che per costituire un Comitato Regionale sia stato proposto di portare il numero minimo di società sportive da 10 a 50 (art. 40 comma 1) non vuole dire l’eliminazione della rappresentanza territoriale e di una struttura territoriale di riferimento per le società sportive della regione. Per chi comprende il significato del termine  COMITATO REGIONALE, e le differenze fra una struttura elettiva ed una di nomina, e conosce i principi costitutivi delle strutture territoriali in relazione alla loro autonomia operativa e amministrativa, comprende anche che la modifica proposta intende solo snellire il meccanismo di funzionamento di una rappresentanza regionale con poche società (e quindi con poca attività), evitando ulteriori difficoltà con le procedure elettive e tutti gli obblighi da esse derivanti, che costituiscono anche una spesa per il bilancio federale e in ultima analisi per il bilancio delle società sportive. Lo strumento esiste e si chiama Delegazione Regionale. Quindi nessuna cancellazione della rappresentanza dei MC e di una struttura che sovraintenda alla attività locale, ma solo uno snellimento delle procedure e degli obblighi per quelle realtà locali che non hanno dimensioni tali da giustificare un apparato complesso.

Ribadisco ancora una volta che il Consiglio federale  ha  definito queste proposte in tutta serenità e senza alcun obbligo o costrizione nei confronti dei MC che andranno ad approvarle, se le riterranno utili e opportune. Tali modifiche non costituiscono in alcun modo né un tentativo di limitare il “potere” dei MC né sono legate alle scelte elettive di questa o quella persona, di questo o quel gruppo. Sono, a nostro parere, solo dei Princìpi utili per una migliore efficienza del sistema, ben consapevoli che da soli i Princìpi non bastano, senza l’indispensabile partecipazione di tutte le componenti ad ogni momento delle attività federali.

Con la speranza di potervi salutare tutti in occasione della Assemblea del 16 dicembre, invio i più cordialisaluti.                                                                                                                                           

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